IL CASO

Razzismo, De Siervo: "Microfoni delle curve spenti? C'era rischio emulazione"

L'Ad della Lega Serie A si difende dopo la diffusione dell'audio rubato. Intanto la Procura Figc apre un procedimento

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"Il tentativo che è stato fatto era quello di evitare di trasformare in eroi determinati ragazzi. Se hanno determinati atteggiamenti sono considerati degli eroi. C'è il rischio di emulazione, come accaduto con il lancio delle pietre nei cavalcavia. Dobbiamo evitare di trasformare in eroi dei criminali". Così l'Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo ha commentato le sue dichiarazioni contenute in un audio "rubato" in cui ammette di aver chiesto di "spegnere i microfoni verso le curve per non far sentire i cori razzisti". 

"Questa è una casa di vetro, tutto è trasparente - ha aggiunto De Siervo -. Se nei prossimi mesi ci saranno attività esterne che cercheranno di destabilizzare la Lega, mi prenderò la facoltà di chiamarvi e spiegare in modo che le cose non crescano nel silenzio e diventino ingestibili". "Questi attacchi rafforzano il calcio - ha continuato -. E' un audio rubato con un cellulare". "Una crisi, se si può chiamare così, farà serrare un po' le fila. Ma ci sarà qualche imbarazzo al prossimo consiglio - ha proseguito l'Ad della Lega di Serie A -. Qualcuno all'interno di quella stanza ha fatto il passo più lungo della gamba". 

"So chi mi vuole male. Ma dovete fare il vostro mestiere e capirlo da soli. Noi non ci facciamo intimidire - ha aggiunto De Siervo -. Continuiamo nel nostro percorso, sono stato eletto da 15 club che mi danno fiducia e qualora la maggioranza mi chiedesse di fare un passo indietro lo farei". "Nessuno può farsi intimidire per delle lettere anonime o degli audio rubati con il cellulare nel tentativo goffo di buttare fango su di me, sulla Lega e sulla nostra azione - ha proseguito -. L'obiettivo è pensare di riuscire a decapitare la Lega in prossimità del bando sui diritti tv". 

"Ho dato mandato di depositare querela in relazione alla illegittima diffusione dell'audio relativo a una parte del mio intervento nel Consiglio di Lega del 23 settembre 2019, audio pubblicato oggi sul sito di Repubblica", ha aggiunto De SIervo. "La denuncia riguarderà anche l'audio trafugato e inviato al sito Business Insider sull'elezione di Gaetano Micciché - ha concluso -. Non é perché riguarda me, lo avevamo già fatto. Questo del Consiglio è ancor più grave perché riguarda un cellulare sul tavolo che intercetta la voce in maniera capziosa".

LA RICOSTRUZIONE DEL CASO
Tutto è iniziato con la diffusione di un audio "rubato" registrato durante il consiglio di Lega il  23 settembre scorso. A parlare è l'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo. La discussione verte sul razzismo negli stati e l'ad si rivolge al presidente del Milan Paolo Scaroni, spiegando la sua "soluzione" al problema. "Ti faccio una confessione, non la mettiamo a verbale - dice De Siervo nell'audio -. Io ho chiesto ai nostri registi di spegnere i microfoni verso la curva, quindi non sentirete i cori in tv". Dichiarazioni che hanno subito innescato accese polemiche e alle quali il diretto interessato ha deciso di rispondere in prima persona, spiegando il suo punto di vista. 

PROCURA FIGC APRE UN PROCEDIMENTO
Le frasi sui cori razzisti "da non trasmettere in diretta tv" pronunciate  dall'amministratore delegato della Lega di serie A, Luigi De Siervo, hanno  poi suscitato anche l'interesse della Procura della Federcalcio, che ha subito aperto un procedimento sulla vicenda. Al più presto la Procura chiederà l'audio originale di cui è in possesso il sito Repubblica.it.

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