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DAL MERCATO AL MONDIALE

Qatar vs Arabia: dal calciomercato l'ultima sfida

Gli emiri sfidano i sauditi. Nell'ultimo giorno di mercato sbarcano a Doha due top player: Verratti e Coutinho

di Gianluca Mazzini
07 Set 2023 - 16:07

"La prima guerra del football" è il titolo di un famoso libro del giornalista polacco Ryszard Kapuscinski che racconta di un conflitto tra gli stati centroamericani di El Salvador e Honduras scatenato dopo una partita di qualificazione ai Mondiali del '70 in Messico. Il conflitto, noto come la guerra delle 100 ore, è costato la vita a seimila persone e non ha cambiato sostanzialmente i confini delle due nazioni. Nel segno del calcio oggi in Arabia si ripropone un confronto tra due stati sovrani (due monarchie) si ripropone ma in forma meno cruenta.

Gli acquisti da parte di club qatarini dell'italiano Verratti (al Arabii) e del brasiliano Coutinho (Al Duhail) è un segno di una risposta pesante all'offensiva saudita che ha travolto il calciomercato. In questo caso non si combatte a colpi di carri armati ma di petrodollari ma poco cambia. Si tratta di una sfida tra due stati in competizione da sempre. Basti pensare che nel 2017 Riad ha dichiarato un embargo totale (insieme ad altri quattro paesi arabi) nei confronti di Doha cercando di metter in ginocchio i vicini (che dipendono in tutto e per tutto da importazioni estere). Gli emiri si sono salvati (e hanno salvato il loro Mondiale) grazie al supporto americano (in Qatar c'è la principale base militare USA dell'Asia) e a un colossale ponte aereo con Teheran (storico rivale dei sauditi). Oggi la sfida si trasferisce sul campo da gioco. Sono stati per prima gli emiri all'inizio del millennio a importare celebrità nel loro campionato (Batistuta, Eto, Caniggia, De Boer, Guardiola ecc).

© Getty Images

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I sauditi arrivano al calcio che conta con vent'anni di ritardo ma stanno cercando di emulare i vicini. Come è noto ogni decisione che viene assunta nelle Monarchie del Golfo (stati assoluti dove la democrazia è pura utopia) è approvata e sostenuta direttamente dallo Stato. Anche i club calcistici locali si muovono su precisi schemi e senza alcuna autonomia. Alla fine tutto viene pagato con fondi statali o sponsor statali. Riad copia in tutto e per tutto Doha puntando sullo sport per promuovere l'immagine moderna del paese e nascondere vari scheletri nell'armadio (sportwashing). Dalla Formula 1 al calcio. Gli emiri hanno avuto il Mondiale nel 2022, i sauditi vogliono organizzare quello del 2030 o 2034. Gli emiri hanno un grande club europeo (Psg) i sauditi rispondono oggi con il Newcastle. Adesso i campionati nazionali. Il principe Mohammad Bin Salman ha cercato di sorpassare l'emiro Al Thani scatenando una campagna acquisti senza precedenti (Ronaldo, Benzema, Milinkovic, Brozovic ecc) per promuovere la Saudi Pro League.

Adesso arriva la reazione della Qatar Stars League. Che Verratti sia finito nell' Al Arabii (terzo in campionato) non meraviglia visto che il datore di lavoro di Doha è lo spesso di Parigi. Il colpo di Coutinho (va nella capolista Al Duhail squadra allenata da Hernan Crespo) ha un sapore diverso perché il brasiliano arriva dalla Premier "territorio saudita". La sfida tra emiri e sceicchi adesso si trasferisce nella Coppa d'Asia che si disputerà in Qatar in gennaio negli stadi mondiali. La nazionale qatarina è campione in carica. I sauditi cercano il sorpasso in campo. La guerra del calcio araba si annuncia lunga. Difficle prevedere un vincitore. Per ora c'è uno sconfitto: il calcio europeo.

© Getty Images

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