Cagliari, cori razzisti contro Muntari che abbandona il campo

Il giocatore del Pescara si rivolge all'arbitro che lo ammonisce per proteste e il ghanese lascia il campo

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Fa discutere l'epilogo di Cagliari-Pescara. Gara che conta poco ai fini della classifica e che scorre via senza tensione. I sardi stanno vincendo 1-0, la rete decisiva di Joao Pedro, quando a due minuti dalla fine Muntari sembra impazzito, veementi le proteste contro l'arbitro Minelli. Il direttore di gara lo ammonisce per proteste e Muntari abbandona il campo. La ricostruzione è del tecnico Zeman: "Muntari ha sentito cori razzisti e l'ha detto all'arbitro che non è intervenuto. Facciamo tanto per prevenire questi episodi e poi non si fa niente".

Sulley Muntari è deluso dai cori razzisti contro di lui: "Avete visto tutti quello che è successo. I tifosi facevano i cori durante il primo tempo". Il ghanese ha anche tenuto un comportamento esemplare, prima di esplodere nel finale di gara: "C'era un bambino piccolo che li faceva con i genitori vicino. Allora sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnare che non si fanno queste cose. Serve dare esempio per farli crescere bene".

Poi Muntari racconta l'epilogo della sua gara: "Nel secondo tempo è successo con la loro curva e ho parlato con l'arbitro. E lì mi ha fatto arrabbiare. Mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Gli ho chiesto 'ma tu non hai sentito?' Ho insistito dicendogli che doveva avere il coraggio di fermare la partita. L'arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio".

Al termine della gara il vicepresidente rossoblù, Stefano Filucchi, ha chiarito la posizione del Club rispetto agli episodi che hanno interessato Sulley Muntari: “Dalla panchina abbiamo assistito all'alterco verbale di Muntari con il direttore di gara. Abbiamo poi capito che si era verificato uno scambio di battute tra il calciatore e qualcuno sugli spalti per questioni relative a frasi ingiuriose. A fine gara abbiamo ascoltato le dichiarazioni del calciatore, che ha lamentato di essere stato fatto oggetto di cori razzisti e di aver avuto una discussione con l'arbitro che lo aveva invitato a non parlare con i tifosi durante la partita. Noi dalla panchina non abbiamo sentito cori razzisti né ritengo li abbia sentiti l'arbitro addizionale che è posizionato proprio davanti alla curva e che, infatti, non ha preso nessuna iniziativa né penso abbia comunicato qualcosa di determinante al direttore di gara, che non ha preso alcun provvedimento. Anche alla nostra panchina non è stato riferito nulla, se non quanto abbiamo visto. La tifoseria del Cagliari non è razzista: lo dicono la nostra rosa, la nostra storia e tradizione. Detto questo, chiaramente la Società condanna fermamente ogni forma di razzismo e di violenza”.

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