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Nazionale, Capello a muso duro: “Spalletti lasci con un bel vaffa”

L'ex tecnico ha parlato anche del caso Acerbi: “Non c’è amore per la maglia azzurra, mi viene un magone”

09 Giu 2025 - 13:20
2) Fabio Capello: 1,85 (86G, 45V, 24P, 17S) © Getty Images

2) Fabio Capello: 1,85 (86G, 45V, 24P, 17S) © Getty Images

“I giocatori ora non possono nascondersi, devono correre e onorare la maglia azzurra”. È molto duro il commento di Fabio Capello sulla situazione della Nazionale azzurra dopo l’esonero di Luciano Spalletti, che questa sera chiuderà la sua avventura in azzurro. La sfida contro la Moldavia è importante per la corsa al Mondiale, ma l’attenzione di tutti è già rivolta al futuro. Claudio Ranieri è il prescelto dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, che nelle prossime ore parlerà con la famiglia Friedkin per cercare l’accordo su un possibile doppio ruolo per il 73enne romano.

“Ci vuole qualcosa di diverso, bisogna passare meno la palla al portiere e più al centravanti. Non ci sono scusanti, questa sera voglio vedere gente che si aiuta” ha aggiunto Capello a ‘Radio Anch’io Sport Radio 1’. “In un momento triste per Spalletti sarebbe bello lasciare con una vittoria, magari anche con un bel ‘vaffa’. Come a dire alla squadra ‘perché non l’avete fatto prima?’. Vogliamo rivedere gioco, corsa e aiuto al compagno di squadra. La responsabilità è di tutti, davanti a un disastro del genere si deve avere il coraggio di ammettere le proprie colpe. Non abbiamo il coraggio di far giocare gli italiani e farli crescere, si preferiscono sempre giocatori stranieri. Chi ha vinto il campionato e chi è arrivato in finale di Champions, Napoli e Inter, sono le squadre con più italiani. Nessuno salta più l’uomo, il dribbling è vietato. Tutto questo va ripensato in Federazione, a Coverciano e nelle scuole calcio. Molti giocatori non volevano andare in Nazionale, questa è una cosa brutta che mai avrei pensato potesse succedere. Calafiori e Buongiorno hanno preferito curarsi che andare in Nazionale, poi c’è stato il caso Acerbi. Quando sento che non c’è amore per la maglia azzurra mi viene un magone, mi sale una rabbia che spaccherei tutto. Sentire il loro nome mi fa venire il nervoso. Uno che abbandona la Nazionale non sente l’amore e la responsabilità per la maglia azzurra”

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