Napoli, fischi per Insigne, all'abbraccio della squadra e a fine gara

Contestazione limitata al San Paolo: in curva A lo striscione "Rispetto", sciopero del tifo in quella B. Poi "andate a lavorare" al triplice fischio

  • A
  • A
  • A

La tanto attesa e temuta contestazione da parte dei tifosi del Napoli si è risolta con dei fischi e poco più. In particolare, nel mirino è finito Lorenzo Insigne: quando lo speaker ha pronunciato il suo nome durante la lettura della formazione, dagli spalti si sono uditi forti fischi, come pure al momento della sua sostituzione a metà del secondo tempo. Stessa reazione anche pochi istanti prima della partita, quando i giocatori azzurri si sono tutti avvicinati alla panchina stringendosi in un abbraccio.

Un gesto non usuale e non apprezzato dai tifosi, che hanno fatto partire i fischi dalle curve, poi seguiti anche da qualche applauso, soprattutto dalle tribune. In curva A è stato inoltre mostrato un solo striscione con la scritta "Rispetto", come già avvenuto all'esterno dello stadio in occasione dell'allenamento di due giorni fa. Mentre la Curva B ha deciso di attuare uno sciopero del tifo, che era stato già annunciato prima dell'insubordinazione al ritiro e che dipende dalle nuove e più stringenti regole sui posti assegnati, le bandiere e i megafoni in curva.

Lo scenario si è ripetuto a fine gara, quando al triplice fischio dell'arbitro i tifosi hanno fischiato e urlato il coro "andate a lavorare" contro i giocatori azzurri. La squadra è rimasta per qualche momento nel cerchio di centrocampo, rivolgendo poi un saluto agli spalti, ma i fischi sono aumentati e allora i calciatori di Ancelotti sono usciti a capo chino dal terreno di gioco.

In tutto, comunque, si sono presentati solo pochi tifosi, in tutto circa 23.000, con le curve che hanno mostrato ampi spazi vuoti.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments