Il presidente del Napoli: "Contrario alla Superlega ma... Farò tre colpi. Zielinski abituato alle nebbie"
"Il rinnovo di Osimhen? Forse, e dico forse, sarà la sorpresa sotto l'albero di Natale. Buon Natale a tutti". Lo ha annunciato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. E ancora: "Sono sempre stato contrario alla Superlega, dall'inizio l'ho manifestato, ma sono a favore di una democratica impostazione per la liberta d'impresa - ha detto in un'intervista al TG1 - Per cui il fatto che non ci sia più un monopolio di UEFA e FIFA potrà solo fare bene al calcio, perché sono delle istituzioni da superare, non hanno modernizzato il calcio, anzi l'hanno invecchiato. E al Corriere dello Sport, sprezzante il giudizio nei confronti di Rudi Garcia. "Che non fosse la scelta giusta me ne sono accorto il giorno che l’ho presentato - ha detto il patron degli azzurri -. Avrei dovuto fare un coup de théatre e dire: ve l’ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita... Avrei dovuto capire. E invece l’ho preso a ridere. Il fatto è che l’ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto, per chiamarne uno che... Me l’avevano detto: questo t’imballa i giocatori. Sono dovuto restare a Castel Volturno da mattina a sera. Prima di lui avevo cercato Thiago Motta che non se l’è sentita, ma pure Luis Enrique e Nagelsmann".
In arrivo c'è la finestra trasferimenti di gennaio, e il Napoli non starà fermo: "Farò almeno tre acquisti - ha svelato De Laurentiis al Corriere dello Sport -. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due. Elmas vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti. E' già venduto. Il rinnovo di Zielinski? Stiamo parlando. Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie". Sull'ex Udinese in particolare, è forte l'interesse di Inter e Juventus per il prossimo giugno.
Ancora di Superlega: "Ai tempi non mi convinceva, lo dissi ad Andrea Agnelli. Mancava un avvicendamento di merito connesso al valore delle singole squadre. La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l’Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso – dice -. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un’impresa e ha bisogno di fatturati crescenti. Farei subito una Serie E, dove E sta per élite. Sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi. Quattordici posti, poi due gironi di Serie A da venti squadre e il resto tutto dilettantismo che funga da vivaio".