VERSO JUVENTUS-MILAN

Milan, Pioli verso la Juventus: "Vogliamo chiudere il discorso Champions"

Le parole del tecnico rossonero alla vigilia del big match dello Stadium: "Non dimentichiamo da dove siamo partiti"

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Il Milan di Pioli è atteso dalla grande sfida in casa della Juventus nella 37a giornata di Serie A. I rossoneri si giocano l'accesso alla prossima Champions League anche per la penalizzazione di 10 punti che ha colpito i bianconeri: "Per una maggiore correttezza del campionato servono tempistiche diverse - ha ricordato Pioli in merito -, ma non è un problema nostro. Il Milan deve fare una grande partita per conquistare i tre punti e chiudere il discorso quarto posto". Sul mercato: "Sappiamo cosa serve, ma non è il momento di parlarne".

LE PAROLE IN CONFERENZA

Otto giorni di lavoro sono serviti alla squadra? Che Juventus si aspetta?
La settimana di lavoro non ce l'avevamo da tempo e ne abbiamo approfittato per recuperare energie e lavorare per preparare la partita. Juventus-Milan si commenta da sola, troveremo una squadra motivata e concentrata poi in casa ha fatto più punti di tutti. Per noi sarà una gara fondamentale per il nostro obiettivo, che sia il quarto posto o qualcosa di meglio.

Andare in Champions chiuderebbe un cerchio?
Sarà la continuazione di un percorso che ha avuto momenti molto felici e qualche delusione. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti, ma non sarà la fine di un ciclo. Solo in campionato abbiamo avuto alti e bassi.

Che qualità ha lo spogliatoio?
So benissimo la qualità della mia rosa, ma non è il momento di parlarne.

Serve più un centrocampista o un trequartista a questo Milan?
Quello che sarà il futuro lo studieremo al tempo. A Torino avremo Diaz trequartista, ma non è mai il singolo giocatore a determinare la prestazione della squadra ma sarà il gruppo a dover giocare con energie e compattezze. Dobbiamo fare una prestazione di alto livello.

L'aspetto psicologico della Juventus è una incognita?
Non è un problema nostro. La Juve farà la partita migliore possibile per dimostrare tante cose, ma anche noi vogliamo vincere questa partita per chiudere il discorso Champions prima dell'ultima giornata.

State facendo i calcoli per la Champions?
Io voglio una prestazione di livello dalla mia squadra contro una squadra fortissima che ha grandi giocatori e un grande allenatore. Ci serve una prestazione alta su tanti aspetti, poi quello che faranno le altre non cambierà il nostro approccio alla partita.

Cosa pensi della penalizzazione della Juventus?
Siamo tutti d'accordo che la tempistica non è quella che ci si augura in un campionato regolare. Bisogna trovare tempi migliori per non creare disagi a tutte le formazioni.

Che voto darai al Milan se andrete in Champions?
Non lo do finché il campionato non finisce perché possiamo arrivare sia secondi che sesti.

La possibilità del terzo posto?
La nostra ambizione è di vincere la partita contro la Juventus per non aspettare l'ultima partita a centrare l'obiettivo importante del club. Il bilancio della stagione lo faremo tra due partite. Qui a Milanello ci siamo sempre divisi equamente meriti e responsabilità. Non cerchiamo colpevoli, ma soluzioni per crescere e fare meglio.

Ibrahimovic saluterà San Siro dal campo? Quale sarà il suo futuro?
Non lo vedo nel mio staff in futuro, ma non abbiamo parlato del suo futuro né della sua ambizione. Vuole recuperare dall'infortunio, vedremo se riuscirà a partecipare contro il Verona giocando qualche minuto.

Quali sono i margini di crescita di Leao?
La sua crescita è costante e continua, soprattutto nell'atteggiamento. Ha cambiato l'approccio e quindi ha tutto per diventare uno dei migliori giocatori al mondo, ma per diventarlo devi avere una ossessione per fare sempre meglio. Adesso ce l'ha questo obiettivo di migliorare ogni giorno, poi è difficile sapere fin dove arriverà.

Come mai la Juventus patisce un po' la tua squadra?
Rispetto a due anni fa, ma anche rispetto all'andata, abbiamo cambiato tanto. Serve essere squadra e che le caratteristiche in campo creino una formazione equilibrata ma pericolosa, compatta contro una Juventus che sa come metterci in difficoltà. La preparazione del match è sempre diversa.

La dirigenza sta già pensando al prossimo mercato?
Sicuramente sì. Sanno che la prossima stagione si prepara da molto tempo prima e sono impegnati su questo.

Come reputa la stagione di Tomori?
È un difensore forte e aggressivo. La sua aggressività spesso ci ha dato risultati fantastici, mentre altre volte potrebbe aiutare essere più cauti. Tomori è un giocatore in crescita e saprà fare ancora meglio.

Che lacune ha avuto il centrocampo del Milan?
Non è un reparto solo che decide i numeri o il risultato. Se lavoriamo di squadra in un certo modo ne beneficiano tutti. Si gioca in 11 perché il gioco è collettivo, non è questione di reparto. In alcune partite in cui abbiamo giocato più individualmente abbiamo fatto meno bene.

Come mai avete verticalizzato poco palla a terra in questa stagione?
Le scelte che fai in possesso palla è sempre dovuto alle posizioni dell'avversario. Quando riusciamo a trovare il pallone tra le linee diventiamo pericolosi, mentre quando giochiamo solo sugli esterni diventiamo più prevedibili. Quest'anno abbiamo avuto più difficoltà con squadre chiuse, ma non è stato molto diverso rispetto alla scorsa stagione. Dobbiamo trovare alternative d'attacco.

L'assenza della curva
Mi dispiace, meritavano di essere a questa partita. Ma andando ad aiutare in Emilia-Romagna fanno un grande gesto.

Quanto può crescere Diaz per smentire le critiche?
Non lavoriamo per convincere tutti, anche perché è impossibile. Diaz è cresciuto tanto, ma può fare meglio nell'essere determinante in zona gol.

Cos'è successo ad Ante Rebic?
Ha avuto una stagione meno felice della precedente e capita.

Che limiti bisogna superare contro la Juventus e in generale per il futuro?
Quello che vogliamo dimostrare fa la differenza. Contro la Juventus dobbiamo fare una grande partita. In futuro è normale che se alleni il Milan bisogna pensare in grande, lavorando tanto ma soprattutto bene.

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