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Milan, Gattuso: "E' la svolta? Ne ho viste troppe per dirlo"

"Era una partita fondamentale, i ragazzi hanno dato tutto come fanno in allenamento. Ma ora dobbiamo vicere in campionato"

28 Dic 2017 - 00:11

Felice ma equilibrato. Consapevole che la strada è ancora lunga e che il suo Milan deve ancora migliorare. Rino Gattuso si gode la vittoria nel derby e la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, ma chiarisce: "La svolta? Mi piacerebbe dire di sì, ma siccome ho giocato per tantissimi anni e nel calcio ne ho viste tante, so bene che abbiamo solo vinto una partita importante e che ora dobbiamo pensare a far punti anche in campionato prima della sosta, perché è importante". Importante come questo derby, paragonato a una finale dei Mondiali dal tecnico rossonero: "Ho esagerato però era il senso di quello che pensavo veramente. Questa era una partita fondamentale, ho ringraziato i ragazzi per questo. Perché hanno dato tutto e in settimana lavorano molto".

Su questo tasto Rino insiste. Perché la curva rossonera gli aveva chiesto durezza con i giocatori. Ringhio invece sta con la squadra: "Io non ho peli sulla lingua - dice -. Se devo massacrare qualcuno lo faccio. Ma stiamo facendo fatica, abbiamo senso di appartenenza e voglia, questo è quello che mi danno questi ragazzi. La squadra ha qualità, ma spesso è mancato il veleno. Oggi abbiamo tenuto bene in campo, abbiamo saputo battagliare, poi è venuta fuori la qualità”.

Ma quanto pesa la vittoria nel derby? "Se pensiamo di aver risolto tutti i problemi con questa vittoria siamo degli ipocriti. È un successo che ci dà fiducia e ci fa lavorare con più tranquillità. Ho sentito quello che hanno detto di me. Forse sono l’allenatore più scarso della Serie A e di pastasciutta ne devo mangiare ancora molta, ma anche quando gioco a calcetto con mio figlio voglio vincere, fa parte del mio carattere. Spero solo che questi ragazzi mi dimostrino quello che mi stanno dimostrando in settimana. Ce la giocheremo partita dopo partita”.

E ancora: "Ho vinto tutto? Ho vinto da calciatore, da allenatore sono alle prime armi. Sapevo dal primo giorno a cosa andavo incontro quando ho preso il Milan, quest'anno stiamo facendo fatica ma con il lavoro, il senso di appartenenza e l'applicazione cresceremo. Ci sarà ancora da soffrire perché sarei un folle a pensare di aver risolto i problemi con questa vittoria, ma ora dobbiamo cominciare a fare punti anche in campionato. La società sta mantenendo gli impegni, a Milanello non manca nulla, sta a me tirare fuori il massimo da questi calciatori. Tra la gara di oggi e quella con l’Atalanta non vedo tanta differenza. Abbiamo fatto qualcosina in più, ma anche la prestazione con l’Atalanta non mi era dispiaciuta”.

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