Aveva quasi smesso di giocare dopo un doppio infortunio al ginocchio e la morte della madre, fu la nonna a rimetterlo sulla strada giusta: in Belgio e in Germania ha trovato la sua consacrazione
di Enzo Palladini© Getty Images
Facciamo un passo indietro di quasi undici mesi. La data è quella del 1° ottobre 2024, probabilmente è nata lì l'attrazione tra Victor Boniface e il Milan. Era una partita di Champions che il Milan perse 1-0, nella quale questo attaccante nigeriano oltre a segnare il gol decisivo, si vide anche annullare un'altra rete per fuorigioco. I giornali italiani definirono questo giocatore "ruvido ma efficace" e i numeri che si porta in valigia confermano sicuramente l'efficacia, se non la ruvidezza. Ha il fisico ma non gli manca la tecnica, è la classica prima punta che quando serve può anche giocare spalle alla porta, tenere palla, far salire la squadra. Pochi mesi dopo quel gol - era il mercato di gennaio - il Bayer Leverkusen chiedeva 60 milioni per iniziare una trattativa con gli arabi dell'Al Nassr che erano a caccia di un bomber di quelle fattezze.
Il resto della stagione non è andato così bene, Un infortunio muscolare alla coscia lo ha frenato, l'ultima partita ufficiale è datata 20 aprile, ma quel giorno fu solo 1 minuto contro il St. Pauli. Ultima da titolare il 5 aprile contro l'Heidenheim, ultimo gol il 28 marzo contro il Bochum. Attualmente è disponibile dal punto di vista medico, è stato anche in panchina nella partita di Coppa di Germania vinta per 4-0 sul campo del Grossaspach Sonnenhof, ma l'allenatore Erik Ten Hag non lo ritiene ancora in condizione per affrontare una gara. Però Boniface (che si pronuncia Bonifeis all'inglese) è un giocatore che nel corso della sua carriera è sempre stato capace di rialzarsi dopo cadute pesantissime e la sua storia merita di essere raccontata.
Nato a Lagos, in Nigeria, il 23 dicembre del 2000, ha iniziato a giocare in una squadra giovanile del suo Paese, il Real Sapphire, poi il 4 marzo del 2018 ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Bodoe Glimt, in Norvegia. In tre stagioni ha totalizzato 66 presenze ufficiali e 23 reti, compresa quella segnata nell'esordio europeo, 6-1 contro i lituani del Kauno Zalgiris il 27 agosto del 2020. A quel punto della sua carriera però aveva già affrontato il suo primo terribile esame: nel marzo del 2019 si era rotto il legamento crociato. Il lungo recupero sembrava avere dato i suoi frutti ma durante i festeggiamenti per il titolo vinto alla fine del campionato 2019-20, il ginocchio era tornato a gonfiarsi. Boniface aveva in mano un'offerta importante, quella del Bruges, che dovette rifiutare. E nel frattempo aveva anche perso la mamma dopo una lunga malattia. "Avevo perso il Bruges, avevo perso la mamma e avevo perso il ginocchio. Non avevo più interesse per il calcio. Mangiavo e bevevo tutto quello che capitava, cercavo qualcosa che mi facesse felice. Praticamente non ero più un calciatore". Fu necessaria una seconda operazione.
Ma a quel punto entrò in scena la nonna, che si sostituì alla madre per riportare il ragazzo sulla retta via. Nel 2022, per un pugno di dollari, Boniface accettò di andare a giocare in Belgio, nell'Union Saint Gilloise. Scelta giustissima: 15 gol nella prima stagione, 9 in campionato, 6 in Europa League e 2 in Coppa, capocannoniere alla pari con Marcus Rashford del Manchester United in quell'edizione dell'Europa League. Alla fine di quella stagione, arrivò la prestigiosa offerta del Bayer Leverkusen e quella fu la svolta della carriera (nel frattempo Boniface era entrato nel giro della Nazionale nigeriana), 34 gare e 21 gol totali nella prima stagione con le "aspirine", 27 presenze e 11 gol l'anno scorso, con quello stop forzato per l'infortunio muscolare alla coscia.
Ora è il momento di un'altra svolta. Boniface non sarà pronto subito, probabilmente, ma con quel fisico e con quell'esperienza potrà sicuramente scrivere una pagina interessante in un altro campionato. Pronto a rialzarsi ancora, come è avvenuto dopo le altre cadute.