"Sono sommerso dal dolore, come se fossi coperto di merda. Cominciamo da qui. Era immortale ma non era dio, non era un modello morale e non voleva esserlo, non era neanche Pele'. Era un ragazzo che aveva sofferto e un uomo che voleva vivere a modo suo. Quando giocava, si', e' stato il piu' grande del mondo". Cesar Menotti, il ct che guido' l'Argentina alla vittoria del Mondiale nel 1978, ricorda cosi' Diego Armando Maradona in una intervista a Repubblica. "Lui aveva 15 anni, sono stato a casa dai suoi vecchi, ricordo la fidanzata Claudia che era una ragazzina. L'ho allenato per sei anni, la mia testa e' piena delle nostre vite insieme. Sono stato con lui ovunque - ha ricordato - Dopo Barcellona, Diego ando' a Napoli e io tornai a casa. Aiutava tutti. Non era un leader, questa parola non mi piace: era un compagno, era la squadra, con lui si giocava in dodici. Era il migliore. Non era Pele'? La pantera e' di un altro pianeta, lasciamolo fuori. Ma Diego col pallone ha fatto cose incredibili".