SDOTTORATE

Le "Sdottorate": lo scudetto a strisce e il golazo del Gallo

Il meglio, ma non solo, della seconda giornata di ritorno di Serie A

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Seconda di ritorno e per la seconda volta di fila le tre pretendenti al tricolore vincono tutte: Milan, Inter e Juventus (in rigoroso ordine di classifica) fanno fuori Crotone, Fiorentina e Roma così come la settimana scorsa si erano imposte su Bologna, Benevento e Sampdoria. E se nella scorsa giornata solo Lukaku – tra i tre big bomber – era andato a segno (doppietta), tra sabato e domenica si segnala il risveglio di Cristiano Ronaldo e di Ibrahimovic (doppietta). Insomma, lo scudetto assomiglia sempre più alla saga delle (maglie) strisciate. Roma e Napoli arrancano, solo la Lazio dà segnali di ripresa battendo il Cagliari con il solito Immobile.

CHIAROSCURO – Il 2-0 della Juventus alla Roma certifica – se ancora ce ne fosse stato bisogno – che la lotta scudetto non è affare solo milanese. Ma conferma anche che la Juve di Pirlo deve migliorare parecchio nella qualità del gioco. Perché paradossalmente allo Stadium la Roma di Fonseca è stata “più squadra” della Juventus. Manovra avvolgente, trame piacevoli: ma zero concretezza e zero pericoli reali per Szczesny. La differenza l’ha fatta Cristiano Ronaldo: suola e piatto, destro e sinistro e palla nell’angolino. Borja Mayoral, che di Cr7 è stato giovane e deferente compagno di squadra al Real Madrid, per ora può solo allacciargli gli scarpini…

BLACK OUT – Martedì allo Stadium il ritorno della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter. Dopo l’1-2 di San Siro i nerazzurri devono compiere un’impresa per conquistare la finale: vincere con due gol di scarto. Per coltivare il sogno Conte deve però ritrovare il miglior Lukaku che in questo 2021 ha perso brillantezza anche se i numeri non sarebbero poi così male. Nell’anno nuovo in 9 partite totali tra campionato e coppa il gigante belga ha segnato 5 reti: solo tre nelle 7 sfide di campionato (1 al Crotone e 2 al Benevento…) e due in Coppa Italia (contro la Fiorentina gol qualificazione al 119esimo minuto e contro il Milan rigore del momentaneo 1-1).

GOLAZO – Andrea Belotti, bergamasco di Calcinate, non aveva mai segnato prima di sabato nella “sua” Bergamo. Ci è riuscito – raggiungendo così quota 11 in classifica cannonieri – con una volee di sinistro dopo essersi fatto respingere un rigore da Gollini. Ma il gol più bello il Gallo lo aveva già segnato una manciata di minuti prima quando – sul 3-0 Atalanta – aveva convinto (a fatica) l’arbitro Fourneau a non concedergli un calcio da punizione dal limite e a togliere l’ammonizione comminata (ingiustamente) a Romero. Un grande gesto di sportività intervenuto là dove il Var neppure avrebbe potuto metter becco. Bene, bravo, 7 più. Anzi, 10 e lode. E così a una settimana di distanza Belotti ha per così dire “sanato” la sceneggiata che contro la Fiorentina era costata l’espulsione di Milenkovic (poi squalificato 2 giornate) per una testata molto presunta. A Firenze probabilmente – quando gli stadi riapriranno al pubblico – Belotti sarà subissato di fischi dal pubblico viola. Ma il gesto riparatore di Bergamo meriterebbe se non l’amnistia… almeno la prescrizione.

HIGHLANDER – Ha qualche mesetto in meno di Fabio Quagliarella (che i 38 anni li ha appena compiuti) e rispetto a Ibrahimovic (40 anni il prossimo 3 ottobre) è quasi un ragazzino. Goran Pandev sa ancora essere decisivo come dimostrato con la doppietta rifilata al Napoli (senza esultanze in omaggio ai suoi tre anni passati all’ombra del Vesuvio e al sole di via Caracciolo). Era arrivato in Italia dalla Macedonia appena maggiorenne nelle giovanili dell’Inter. Fa una certa impressione andare a rivedere il tabellino della sua prima partita che conquistò i titoli dei giornali sportivi dell’epoca: 11 febbraio 2002, finale del Torneo di Viareggio. Inter batte Torino 2-1. Tra i nerazzurri allenati da Corrado Verdelli oltre a Pandev un altro che continua a giocare in Serie A (il portiere Cordaz) e due che hanno collezionato centinaia di presenze nella massima divisione (il “gemello” Martins e Pasquale). Nelle file granata agli ordini di Giacomo Ferri un certo… Quagliarella, il portiere Marchetti (attuale vice di Perin al Genoa), e due che hanno fatto una più che discreta carriera, Balzaretti e Mantovani.

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