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Le Sdottorate: Inzaghi, scusaci tutti. Per l'Inter ritorno al... 1974

Erano quasi quarant’anni che i nerazzurri non vincevano un derby segnando cinque gol. Milan sconcertante

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Un’Inter devastante, un Milan sconcertante, una Juve convincente e un Napoli deludente (ma volitivo). Il grande sabato di calcio regala questi aggettivi alle quattro big scese in campo negli anticipi della quarta di campionato. Che delinea la seguente classifica: Inter in fuga a quota 12 con il miglior attacco (13 gol) e la miglior difesa (una sola rete, incassata da Leao dopo 327 minuti), Juventus a 10, Milan a 9. Il resto… mancia. Compresi i campioni d’Italia del Napoli, fermati a Marassi sul 2-2 da un bel Genoa nonostante la rabbiosa mezzora finale. Ma concentriamoci sul podio provvisorio della Serie A.

BATOSTE – Erano quasi quarant’anni che l’Inter non vinceva un derby segnando cinque gol. L’ultimo precedente è datato 24 marzo 1974, Milan-Inter 1-5: tre reti nel giro di nove minuti (Oriali al 5’, autogol di Tato Sabadini al 7’, Boninsegna al 9’), poi illusorio gol di Chiarugi al 20’ e goleada completata da Mazzola al 44’ e dal compianto Giorgio Mariani al 69’. Perdere un derby con quattro o più “pere” sul groppone è un colpo duro da assorbire. Eppure i tifosi del Milan ultimamente ci stanno facendo, ahiloro, l'abitudine. Perché è la quinta volta negli ultimi (quasi) vent’anni che succede. Prima del fresco 5-1, ecco il 4-2 del febbraio 2020, il 4-2 del maggio 2012, lo 0-4 dell’agosto 2009 (“prefazione” del triplete mourinhiano) e il 3-4 dell’ottobre 2006 (queste ultime due in casa del Diavolo). Chi ama il Milan può ricordare con nostalgia l’anno di grazia 2001, ormai però così lontano nel tempo: Inter-Milan 2-4 nell’ottobre, derby d’andata del campionato 2001-02, e soprattutto lo 0-6 del famoso 11 maggio (ritorno del torneo 2000-01), la notte magica di Comandini (doppietta) con Cesare Maldini sulla panchina milanista e Marco Tardelli su quella dell’Inter.  

SCUSE A INZAGHI – Stampa, radio, televisioni, siti internet, social: dovrebbero esserci scuse collettive all’indirizzo di Simone Inzaghi. Alzi la mano chi alla vigilia di questo derby non ha scritto, detto o pensato: ma Inzaghi è “fuori”, tiene in panchina Frattesi eroe della vittoria azzurra sull’Ucraina, per far giocare quel vecchio di Mkhitaryan... Doppietta dell’armeno. Poi, al 19esimo della ripresa, ecco Frattesi in campo al posto di Barella e il biondino firma pure il suo primo gol in un derby. Perdonaci, Simone: la prossima volta staremo tutti più “schisci” (dai, un milanesismo parlando del derby della Madonnina ci sta).

ALLA SBARRA – Serataccia da dimenticare per il tedesco Thiaw, superato in velocità da Thuram nell’azione che ha dato vita all’1-0 di Mkhitaryan e “scherzato” ancora dal francese in occasione dello splendido gol del raddoppio nerazzurro. Tutto vero, tutto giusto, per Thiaw un 4 sarebbe un voto anche generoso. Ma il primo gol dell’Inter fotografa una difesa collettiva del Milan da “errore matita blu”: sono ben in sette i rossoneri più Maignan a “osservare” all’interno dell’area di rigore il tocco vincente del centrocampista armeno. Della serie: c’è l’errore del singolo ma c’è anche quello del “collettivo”. Con evidenti responsabilità anche di chi siede in panchina. Che, con il quinto derby perso di seguito, riesce a dire che "nei primi 4 minuti abbiamo tenuto palla solo noi." Ridicolo.    

MAX DI NUOVO IN DOPPIA CIFRA – Juventus a quota 10. Da quando Massimiliano Allegri è tornato sulla panchina bianconera mai la Juve era andata in doppia cifra dopo le prime 4 giornate. Lo scorso anno, di questi tempi, i bianconeri avevano raccolto 8 punti (vittorie interne con Sassuolo e Spezia, pareggi in casa con la Roma e a Marassi con la Samp). Nel 2021-22, stagione del ritorno di Max dopo i suoi due anni sabbatici, appena 2 i punti alla quarta giornata: pareggio a Udine, sconfitte a Napoli e in casa contro l’Empoli, pari interno con il Milan.

OK LA COPPIA E’ GIUSTA – Per la terza volta da quando sono insieme alla Juve sono andati a segno in coppia Dusan Vlahovic e Federico Chiesa. I protagonisti del 3-1 alla Lazio (doppietta del serbo, gol del numero 7) avevano già festeggiato in tandem a Udine nella prima di campionato: gol lampo dopo 2’ di Chiesa, raddoppio di Vlahovic su rigore al 20’ prima che Rabiot allo spirare del primo tempo firmasse il definitivo 0-3. Nella scorsa stagione i due avevano giocato poco insieme andando a segno in coppia solo nel ritorno di Europa League in Germania contro il Friburgo: 0-2, rigore di Vlahovic a fine primo tempo e raddoppio di Chiesa ben oltre il 90’. In maglia viola la premiata ditta Federico & Dusan aveva segnato insieme in tre occasioni, sempre nella stagione 2019-20. La “prima” in assoluto in Coppa Italia contro il Monza nell’agosto di quattro anni fa: stesso risultato della vittoria contro la Lazio, 3-1, con la Viola sotto di un gol (autore Brighenti, oggi in D al Desenzano) e la rimonta firmata da un doppio Vlahovic (80’ e 86’) e da Chiesa all’89’. Quel pomeriggio d’estate, fra l’altro, il serbo segnava i suoi primi gol tra i “grandi”. Poi, in campionato, l’uno-due Chiesa-Vlahovic propizia il successo per 2-0 a Napoli nel gennaio 2020 e il mese successivo una doppia doppietta (con un gol su azione e uno su rigore per entrambi) permette ai viola di confezionare il 5-1 a Marassi contro la Sampdoria. Riassumendo: tra Juventus e Fiorentina Vlahovic e Chiesa hanno segnato insieme sei volte e tutte le sei volte sono arrivate vittorie...  

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