SDOTTORATE

Le Sdottorate: Allegri suona... la nona a Inzaghi

Polemiche per il mani di Rabiot a parte, l'Inter perde ancora: ha una media di una sconfitta ogni tre gare di campionato

di
  • A
  • A
  • A
Le Sdottorate: Allegri suona... la nona a Inzaghi - foto 1
© Getty Images

Sono 19, 23 e 9 i numeri più significativi della 27esima di Serie A: 19 come i punti di vantaggio del super-Napoli sulla sorprendente Lazio seconda forza del campionato; 23 come i punti di distacco del Milan campione d’Italia dal Napoli prossimo scudettato, una voragine che in proiezione Champions rende gli azzurri favoritissimi per l’approdo alle semifinali; 9 come le sconfitte stagionali dell’Inter, una ogni tre partite giocate. Numeri da un lato esaltanti, dall’altro imbarazzanti.

A… suonare la nona ieri sera ci ha pensato una Juve magari non brillantissima ma quadrata. Si potrà discutere all’infinito sul tocco di mani di Rabiot a inizio dell’azione che ha prodotto il gol vincente di Kostic, così come fa ancora discutere quella mano galeotta (sempre la sinistra…) del francese in occasione del 3-2 sulla Sampdoria. Ieri la sfida sul campo, sabato quella dialettica nelle conferenze della vigilia. Tra due allenatori, Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri, che avrebbero potuto vivere Inter-Juventus cambiandosi le panchine. Già…

E’ la primavera del 2018: la Juve di Allegri è appena stata eliminata dal Real Madrid in Champions, la Lazio di Inzaghi è la terza forza del campionato (finirà però poi al quinto posto con la clamorosa sconfitta interna contro l’Inter di Spalletti che costa la qualificazione Champions) e in apertura di stagione ha soffiato (gol di Murgia al 93esimo) la Supercoppa proprio ai bianconeri. Inzaghi piace molto ad Andrea Agnelli e ha due “sponsor” che spingono per il suo arrivo a Torino: l’ex compagno di scudetto 2000 Pavel Nedved e Fabio Paratici, amico d’infanzia dai tempi piacentini. Con Allegri però ancora sotto contratto (il tecnico livornese aveva firmato nel giugno 2017 un rinnovo triennale) quella di Inzaghi rimane un’opzione… a futuro. E quando, dopo l’ideona dell’ingaggio (estate 2018) di Ronaldo, Allegri viene messo alla porta al termine della stagione 2018-19, a “tradire” è proprio l’amico Paratici: forte del colpaccio Cr7 convince Agnelli che bisogna puntare su un allenatore “giochista” come Sarri. Nedved, fautore dell’arrivo di Inzaghi, è battuto. Inzaghi rimarrà ancora due anni a Roma prima di sbarcare all’Inter nell’estate 2021.

Il possibile approdo di Allegri all’Inter è invece datato estate 2020. Max ha appena finito il primo anno “sabbatico” e Conte all’Inter fa (come da tradizione) le bizze: ha chiuso la sua prima stagione nerazzurra con un positivo secondo posto ma con la cocente delusione per la sconfitta contro il Siviglia in finale di Europa League (figlia peraltro dell’eliminazione nella fase a gironi della Champions). Ed è ai ferri corti con la società: furibondo per il mercato invernale del gennaio 2020 (voleva Vidal a tutti i costi, arriva Eriksen trattato come un ragazzino della Primavera) alza l’asticella per quello estivo. In un confronto nella Villa Bellini di Somma Lombardo, feudo di Marotta, il 25 agosto si decide il dentro o fuori: in caso di divorzio Allegri (voluto sei anni prima alla Juventus proprio da Marotta) è pronto, alla fine il presidente Zhang è conciliante e Conte viene confermato. Rimarrà ancora un anno in nerazzurro portando in dote lo scudetto numero 19 (e la tradizionale delusione Champions: fuori nella fase a gironi).

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti