LA RICERCA

Le porte chiuse non annullano il fattore campo: lo rivela uno studio inglese

Una società specializzata ha analizzato 1.534 partite giocate quest'anno senza tifosi. Il risultato è che le squadre in casa hanno ottenuto il successo nel 56% dei casi contro il 58% del pre lockdown

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Il giornale inglese "The Economist" ha commissionato uno studio a una società di consulenza che ha analizzato 1.534 partite giocate quest'anno senza tifosi. Il risultato è sorprendente: le squadre in casa hanno vinto nel 56% dei casi. Quando c'è il pubblico la percentuale è del 58. La differenza, quindi, è davvero minima. Anche nella valutazione del gioco, non ci sono grandi variazioni. Il numero dei tiri in porta dei padroni di casa si assesta sul 53% contro il 55% del periodo con gli stadi pieni. 

Come si spiega allora il fatto che non ci sia differenza nelle prestazioni casalinghe anche senza l'appoggio del pubblico? Un po' può essere legato alla maggiore confidenza con il terreno di gioco abituale, molto all'idea, antica ma sempre presente, che sia necessario conquistare i tre punti in casa mentre fuori ci si possa accontentare anche di un pareggio. Una logica che sembrava ormai dimenticata ma che le statistiche riportano clamorosamente alla ribalta. 

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