L'ANALISI

Sarri fa volare la Lazio e viceversa: "Ho ritrovato la voglia di allenare"

Il tecnico biancoceleste ha adattato i suoi principi di gioco ai giocatori a disposizione

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Maurizio Sarri sta facendo volare la Lazio e il calcio italiano ha ritrovato uno dei protagonisti più importanti degli ultimi anni. Secondo miglior attacco (21 gol contro i 22 del Napoli) e migliore difesa (cinque reti subite), la formazione biancoceleste è reduce da tre vittorie di fila per 4-0 e, al netto della figuraccia in Danimarca in Europa League, sta mostrando in campo quella crescita che lo stesso Sarri andava profetizzando dalla scorsa stagione.

Questa volta è diverso però, i paragoni col suo Napoli non sono azzeccati. Lo ha sempre ripetuto il tecnico e con questa Lazio il risultato è frutto di un lavoro differente, di un'alchimia che a parole e nei fatti è tanto produttiva in campo quanto lo è fuori: "Sto bene con i miei giocatori, a Formello ho trovato l'ambiente ideale per lavorare e il popolo laziale ti entra nella pelle dopo un po' che lo vivi: alla Lazio mi hanno fatto ritrovare la voglia di allenare".

La Lazio di Sarri vince e si diverte, ma soprattutto diverte come nel 4-0 in casa della Fiorentina. Un prodotto frutto di insegnamenti durati per tutta una stagione con grossi errori corretti e un atteggiamento tutt'altro che integralista. Chi si aspettava una Lazio devota al palleggio e agli inserimenti come quel Napoli è sempre stato disilluso e oggi che la formazione biancoceleste ha meccanismi consolidati le parole di Sarri si comprendono meglio.

"Non posso non tenere conto di avere un centravanti fortissimo ad attaccare la profondità". Questo un esempio riferito a Ciro Immobile, recordman di gol e altro devoto alla causa sarriana, che fa capire come Sarri sia stato bravo ad adattare i suoi principi di gioco in base alle caratteristiche dei propri giocatori, anche andando controcorrente in qualche scelta forte come nel rapporto complicato con Luis Alberto. Ma se i risultati arrivano tutto si digerisce più facilmente.

Insomma, la bravura di Sarri in questa Lazio è stata quella di diventare una squadra molto imprevedibile e capace di alternare pressing altissimo a ridosso dell'area avversaria a momenti di attesa per sfruttare gli spazi, per intere partite o in momenti dello stesso incontro.

L'ultimo step - quello più difficile da risolvere - riguarda la mentalità e la concentrazione. Da quando è arrivato alla Lazio Sarri ha sempre lamentato la difficoltà della sua squadra a giocare ogni tre giorni mantenendo alto il livello tra Europa e Serie A e anche in questa edizione dell'Europa League le cose peggiori sono state viste proprio fuori dai confini nazionali. La continuità in tal senso è il prossimo obiettivo, ma con un Sarri così per la Lazio sognare non è vietato.

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