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L'Inter ha una cilindrata superiore: il +4 sulla Juve è persino stretto per i numeri nerazzurri

Anche contro la Lazio la squadra di Inzaghi ha mostrato una evidente superiorità

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L'Inter ha una cilindrata superiore: il +4 sulla Juve è persino stretto per i numeri nerazzurri - foto 1
© Getty Images

Venticinque gol fatti, cinque subiti. Sei clean-sheet, due reti e mezzo di media a partita. A consuntivo, otto vittorie e due pareggi, 26 punti sui 30 in gioco. Questa è l'Inter vista sinora contro le dieci squadre che la seguono in classifica: una superiorità netta, indiscutibile. Tanto per intenderci: un anno fa il Napoli che viaggiava spedito verso lo scudetto facendo progressivamente il vuoto dietro di sè, alla 16esima giornata aveva gli stessi punti dei nerazzurri oggi, 41, ma aveva segnato di meno (37 gol contro i 39 di Lautaro e compagni) e subito di più (13 reti contro le 7 dell'Inter). E, per continuare con qualche altro numero (non la sola ma certo una delle migliori risposte alle sterili, stucchevoli, fuorvianti polemiche arbitrali degli ultimi giorni), mettiamoci i 15 gol di Lautaro e i 7 di Thuram che assieme fanno 22, più di tutti quelli segnati da altre 12 squadre di Serie A: l'Inter ha il miglior attacco e la miglior difesa (11 clean-sheet su 16 partite) e una differenza reti mostruosa, un +32 che impressiona se comparato con il +14 della Juve e il +11 del Milan. Insomma, i quattro punti di vantaggio in classifica fotografano in maniera persino contenuta una superiorità nei numeri eclatante.

Così è stato, in fondo, anche ieri sera, al tramonto di una giornata in cui la superiorità nerazzurra ha silenziato le polemiche delle 48 ore precedenti, "passando e guardando oltre" il tocco di mano di Gila che tanto ha ricordato altri episodi invece arci-discussi nel weekend. La Lazio ci ha provato, come ha potuto, e ha ragione Sarri a dire che per 65 minuti la sua squadra è stata perfettamente in partita. L'Inter però, non ne è mai uscita. Anzi. Ha controllato, sofferto e colpito. Organizzata, compatta, affamata. Inzaghi si è goduto la Thu-La ma non solo: Bisseck, ad esempio, lo ha ripagato in pieno della fiducia nell'emergenza apertasi sulla fascia destra. Oggi l'Inter è questa, c'è poco da dire. E' vero, mancano ancora 22 partite, 66 i punti in gioco, e i quattro in più della Juve sono un vantaggio minimo. Ma, detto questo, è indubbio che il motore nerazzurro ha una cilindrata superiore che a lungo andare rischia di logorare chi insegue.

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