NOVITA' IN BIANCONERO

Nuovo modo di stare in campo e lo psicologo: Allegri prova a ripartire così

Contro il Frosinone la Juventus va verso il 4-3-3. A seguire l'allenamento anche il responsabile dell'area psicologica 

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Il regalo del Monza ha mantenuto la Juve al secondo posto ma non può essere un motivo valido per festeggiare, se si pensa che soltanto poche settimane fa i bianconeri erano in piena lotta per il titolo e adesso si ritrovano distanti 9 punti (potenzialmente 12) dall'Inter capolista. Due punti in 4 partite sono il triste bottino che ha ridato fiato ai fautori dell'Allegriout e ai difensori a oltranza dell'allenatore juventino, in un gioco delle parti stucchevole e oggettivamente inutile. 

Lui, intanto, l'uomo più divisivo del calcio italiano, continua a lavorare alla Continassa ripartendo dal sistema di gioco già visto a Verona (e anche in altre partite stagionali). Parliamo del 4-3-3, considerato da molti come la panacea di tutti i mali, come se un sistema di gioco potesse dare un senso ai principi di una squadra. Se non ne hai, o li hai poco chiari, non sono i dieci metri più avanti o più indietro di uno o più giocatori a farti svoltare.

Ma per discutere di calcio basta molto meno, perlomeno da queste parti del mondo. Quindi via ad analizzare l'allenamento, tra l'altro aperto al pubblico, che ha visto una partitella in famiglia tra due squadre entrambe schierate con quattro difensori e tre punte. Un tridente era formato da Cambiaso, Vlahovic e Chiesa, l'altro da Yildiz, Milik e Nonge-Boende (con Iling-Junior schierato esterno basso). Contro il Frosinone, insomma, si vedrà questo nuovo sistema dal primo minuto, o perlomeno l'impressione è quella.

Presente a bordo campo, e a stretto colloquio con Allegri, anche il professor Giuseppe Vercelli, responsabile dell'area psicologica della Juve. Ogni aiuto è ben accetto per far ritrovare ai bianconeri la spinta e la voglia di quando l'obiettivo scudetto sembrava molto più di un sogno irraggiungibile. 

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