VERSO JUVENTUS-LAZIO

Juventus-Lazio, Sarri: "Mi sto divertendo, ma puntiamo alla perfezione"

Il tecnico bianconero: "Tattiche cavolate? No, un allenatore deve saper organizzare i giocatori a disposizione"

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La Juventus vuole chiudere il 2019 vincendo un altro trofeo e la Supercoppa italiana in palio contro la Lazio è l'occasione per Sarri per vincere qualcosa anche in Italia: "Sento questa partita come le altri finali giocate". I miglioramenti della sua Juve sono visibili: "Mi sto divertendo ed è un bel segnale, ma puntiamo alla perfezione e quindi dobbiamo ancora migliorare molto".

LE PAROLE IN CONFERENZA DI SARRI

Questo è il secondo obiettivo stagionale in ordine cronologico dopo il passaggio del turno di Champions: a che punto è la sua Juventus?
Non so se siamo più avanti o indietro rispetto a quanto mi aspettassi. So solo che sia in allenamento che in partita mi sto divertendo, e questo significa che la squadra sta cercando di giocare il calcio che gli ho proposto. Abbiamo ancora tanti difetti, ma possiamo lavorare per risolverli. L'obiettivo è sempre migliorarsi e raggiungere la perfezione, che non è raggiungibile e ci renderà scontenti, che è ciò che serve per migliorare.

Perché non si riesce a trovare un equilibrio in campo?
Stiamo giocando con grande continuità, in 23 partite ne abbiamo perse una. Veniamo da due partite in cui abbiamo fatto un grande primo tempo e delle riprese in cui ci siamo allungati un po' dopo aver mollato. Fa parte del percorso e di un modulo molto dispendioso per diversi ruoli e può darsi che nel finale ci sia meno lucidità per mantenere le distanze tra i reparti e gli equilibri.

Anche lei crede che schemi e tattiche siano cavolate?
No, spero che non se ne accorgano i presidenti altrimenti ci tagliano lo stipendio. Penso che la verità stia nel mezzo. L'allenatore non deve stravolgere i giocatori per allenare se stesso e su questo sono d'accordo, poi però un tecnico deve incidere nell'organizzazione di una squadra. Io e Allegri intendiamo lo stesso lavoro in maniera diversa.

Tridente dall'inizio?
Non lo so ancora, ci sono tanti giocatori stanchi dopo Genova.

Potrebbe essere il suo primo trofeo in Italia, sente questa sfida più di altre?
La sento in maniera normale. L'anno scorso ho fatto tre finali, quindi la sento come le altre. Abbiamo bisogno di grandi motivazioni.

La Juve gioca bene ma subisce tanti gol: come mai?
Nelle ultime tre partite abbiamo preso due gol di cui uno al 95' sul 3-0. Messa così sembra si prenda un gol ogni cinque minuti. La realtà è diversa, stiamo facendo errori. Abbiamo cambiato molto in termini di altezza difensiva e stranamente prendiamo i gol quando siamo bassi. Mi viene difficile da capire e dobbiamo lavorarci. Abbiamo margini di miglioramento, per fortuna.

 

LE PAROLE DI BONUCCI

Cosa vi ha insegnato la sconfitta di qualche settimana fa contro la Lazio?
Che in certe partite i piccoli dettagli fanno la differenza. Abbiamo avuto occasioni per chiuderla e non l'abbiamo fatto, poi gli episodi ci hanno girato contro. La Lazio è in ottima forma psicofisica, ma noi arriviamo da una serie di gare positive per prestazioni e risultato.

Il risultato può condizionarvi la stagione?
Ogni partita è una storia a sé, siamo abituati a queste vigilie ma non conta. Il nostro obiettivo è fare ancora meglio di quanto abbiamo fatto a Roma qualche settimana fa, e concedere meno occasioni alla Lazio. Un risultato positivo aumenterebbe l'entusiasmo, al resto ci penseremo dopo la sosta. Speriamo di passarla con un trofeo in più in bacheca.

Come si ferma Immobile?
Lo conosciamo bene, sta attraversando un momento positivo e ha fatto tanti gol pur lavorando molto per la squadra, come in Nazionale. Servirà massima attenzione perché è bravo ad attaccare la profondità, ma la Lazio non è solo Immobile. Ha ottimi giocatori e un allenatore che ha dato un'idea di gioco ben precisa, con un gruppo unito. Servirà una Juventus perfetta per arrivare al risultato.

Come si è ricreato l'entusiasmo dopo il ko contro la Lazio?
Vivo questa partita da capitano, è bello indossare la fascia ma cambia poco in campo. Mi sono sempre messo a disposizione del gruppo. Dopo la partita contro la Lazio ci siamo parlati e dovevamo ritrovare quell'entusiasmo che mancava che porta la capacità di soffrire nei momenti duri di una partita. Il gruppo sta bene sia fisicamente che mentalmente e sono sicuro che faremo una grande partita.

Avete studiato gli inserimenti di Milinkovic e Luis Alberto? Come state migliorando con la difesa alta?
Sì, abbiamo rivisto la partita. Inzaghi ha dato un'idea ben precisa ai suoi ragazzi e spesso attaccano la profondità e dovremo essere bravi a leggere questi momenti per assorbire gli inserimenti. Stiamo migliorando e fa parte di un percorso di crescita perché abbiamo cambiato completamente il modo di interpretare una partita. Non abbiamo giocato al massimo, ma ci stiamo avvicinando.

I gol subiti nella vostra testa sono troppi?
Sicuramente sì per una squadra abituata a essere la migliore difesa. Ci deve dare fastidio e deve spingerci a migliorare. Il cambiamento del modo di giocare conta poco, spesso sono stati errori individuali. Abbiamo margini di miglioramento ampi soprattutto nella fase difensiva.

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