VERSO JUVENTUS-FIORENTINA

Allegri pensa al tridente: Di Maria, Chiesa e Vlahovic per tenere lontani i viola

L'allenatore bianconero sta valutando la possibilità di schierare un 3-4-2-1 a trazione offensiva nella gara interna contro la squadra di Italiano

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Quando si parla di Juve si tende a uscire dall'ordinario. Una partita di medio-bassa classifica, come quella all'Allianz Stadium con la Fiorentina, si porta dietro il solito corollario di domande, supposizioni e suggestioni che rimandano alla comunque sempre viva ipotesi di un posto in Europa e al pensiero di come una rosa scintillante come quella bianconera possa ritrovarsi in una situazione simile, con l'ovvia risposta che una penalizzazione di 15 punti ti trascina in un baratro difficile da gestire anche psicologicamente. 

Con i punti sul campo la Juventus sarebbe terza insieme ad Atalanta, Roma e Milan con la possibilità, vincendo stasera, di superare momentaneamente l'Inter e ritrovarsi al secondo posto. Rimanendo in ogni caso a -12 dal Napoli (in attesa della partita degli azzurri con la Cremonese). Comunque un po' poco, riavvolgendo il nastro di una stagione che parla di un'uscita ai gironi di Champions, con una vittoria e cinque sconfitte, e di un campionato in cui i bianconeri hanno perso sia all'andata che al ritorno con una neopromossa e si sono ritrovati massacrati nello scontro diretto con la capolista. Bisogna sempre pensare alla campagna acquisti faraonica della scorsa estate e alle conseguenti e logiche aspettative. Resta viva la domanda del posto che potrebbe occupare questa squadra, sempre al netto della penalizzazione, con una struttura di gioco più marcata. Non diciamo più offensiva e nemmeno particolarmente strutturata, semplicemente con una organizzazione. Ci sono squadre che, grazie al lavoro in allenamento, sanno sempre cosa fare anche con una disposizione più accorta (basti pensare all'Atletico Madrid o al Villarreal dell'era Emery). Nelle ultime due stagioni la Juve non ha mostrato un'identità precisa e questa è una colpa grave, da qualunque posizione ideologica si segua il calcio. 

Nella conferenza stampa pre-Fiorentina Allegri si è spinto a dichiarare: "Dobbiamo migliorare nelle giocate sulle verticali e sulle diagonali", regalando un inedito spunto in chiave strategica che non fa parte del vocabolario di chi ritiene blasfemo accostare il calcio a qualsiasi logica tattica. Magari qualcosa si sta muovendo, magari ha avuto una di quelle genialate che, secondo il suo mentore Galeone, gli permettono di uscire dalle situazioni ingarbugliate. Una nuova intuizione tipo quella dell'inizio del 2017, quando decise che si poteva provare a schierare la Juve con Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain tutti insieme, portando i bianconeri alla loro ultima finale di Champions. 

Con la Fiorentina c'è la possibilità di vedere in campo Chiesa e Di Maria alle spalle di Vlahovic con quattro centrocampisti alle spalle e tre difensori. Una sorta di 3-4-2-1 che solletica i palati di chi ama un calcio particolarmente tecnico (e Allegri è uno di questi). Sempre che poi, alla fine, non decida di mettere Fagioli al posto del Fideo e tornare al classico 3-5-2 (scusandoci con l'allenatore bianconero per l'uso dei numeri che sappiamo non gradire molto, ma è solo per semplificare). Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di nuovo e, perché no, una soluzione che finalmente riesca a dare un minimo di identità a una squadra comunque ricca di talento. Sarebbe già un ottimo risultato. 

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