LA GRANA

Juve, il caso-Ronaldo non è chiuso

Il club bianconero si aspetta le scuse del portoghese che al momento glissa. Mentre sui social cresce la frangia degli anti-CR7 e Sarri...

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Il doppio impegno con il Portogallo non potrà che fargli bene. Un po' perché qualche giorno di pausa dalla routine bianconera gli serviva e gli servirà e un po' perché l'aria di casa lo aiuterà a pensarci su e ad allontanare i malumori. La Juve e Ronaldo, incredibile anche solo pensarlo, non si amano più come una volta. Meglio: la Juve continua ad amare moltissimo un patrimonio strapagato e, di conseguenza, da preservare. Ma lui, CR7, forse d'ora in poi guarderà con occhi diversi al suo futuro torinese e, magari, un po' di sbieco il nuovo tecnico Maurizio Sarri. Fatto sta che quel che rimane di una domenica notte alla fine particolarmente dolce per la Juve è una crepa che andrà risanata giorno dopo giorno, magari facendo finta di niente. Per dire: da quel che trapela il club non multerà Cristiano. Giusto? Sbagliato? Difficile dirlo ora, ma è un modo per provare a ricucire lo strappo senza fare di uno sbuffo una tragedia.  

Certo è che la Juve si aspetta da CR7 delle scuse che oggi il portoghese non prevede. Magari le farà e le farà nel chiuso dello spogliatoio, come è giusto che sia. Ma la distanza c'era e ci sarà, perché anche al centro di un progetto, Ronaldo resta sul gradino alto di un pulpito sotto il quale il resto della squadra rimane a faccia in su per onorarne grandezza e unicità. La prima non la discute nemmeno Sarri. Sulla seconda il comandante non transige ed è qui che va aperta una enorme parentesi alla voce allenatore.

Quello che ha fatto il tecnico toscano non è solamente quasi unico (la doppia sostituzione in due gare consecutive), ma è stato un vero e proprio azzardo. Per dire: oggi si parla di caso-Ronaldo, ma che proporzioni avrebbe potuto avere la questione se la Juve non avesse poi battuto sia Lokomotiv che Milan? Ci volevano coraggio e un po' di fortuna e, a conti fatti, per Sarri è andato tutto nella giusta direzione. All-in clamoroso e via. 

Tanto è bastato per allargare la schiera degli juventini sarristi e stringere la forbice degli innamorati di Ronaldo. Che restano, e sono tanti, ma che nelle ultime settimane hanno perso pezzi per strada. Non pochi, sui social bianconeri, sottolineano il momento no del portoghese e la necessità di lasciarlo fuori. Insomma, nessuno dubita sulla sua importanza, ma in tanti pensano che il bene della squadra venga prima e che, oggi, CR7 non sia in grado di trascinare i compagni. E' un teatro dell'assurdo in cui il pubblico fischia il primattore e il regista dello spettacolo fa il possibile per non infastidirlo. A fine tournée, poi, si vedrà. Mentre Ronaldo va in cerca di se stesso in Patria e a Torino provano a disinnescare una bomba che, adesso, ha la miccia accesa. 

 

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