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Juve, Bonucci: "Serve la testa, non c'eravamo: regalato un tempo al Lione"

Il capitano bianconero: "Già nel riscaldamento qualcosa non andava"

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Questione di testa, di concentrazione, di attenzione. Ad analizzare il ko della Juve ci pensa anche il capitano, Leonardo Bonucci. E le sue parole al termine del match contro il Lione sono pesanti: "Abbiamo regalato un tempo, eravamo lunghi e distanti, arrivavamo sempre secondi su tutto. E' vero che ci hanno colpiti quando eravamo in dieci (con De Ligt a bordo campo a farsi medicare, ndr) ma non c'eravamo. Questione di testa". Un atteggiamente che il capitano aveva già stigmatizzato nel riscaldamento quando aveva rimproverato Matuidi: "Non l'ho ripreso, gli ho solo detto che tutti noi dovevamo essere tutti concentrati; si vedeva che non tutti eravamo concentrati.  L'aggressività te la dà la testa. Ci dobbiamo svegliare".

A rincuorare i tifosi bianconeri, almeno parzialmente, la ripresa: "Nel secondo tempo ci siamo ripresi - ha concluso Bonucci - loro non hanno mai tirato in porta perchè si è vista la vera Juve. Ora testa a domenica poi penseremo al ritorno".

Disanima simile da parte di Danilo: "Siamo coscienti di aver regalato un tempo al Lione, bisogna ripartire da quanto di buono fatto nel secondo. Ora abbiamo l'obbligo di passare il turno: dovremmo essere concentrati, fare possesso palla e fare molto di più". Nessun commento, invece, sulle parole del capitano relative all'atteggiamento di molti giocatori: "Non ho sentito cosa ha detto Bonucci, devo prima capire cosa è successo e informarmi".

Una sorta di refrain bianconere, insomma. Ripetuto anche da Szczesny: "Nel primo tempo abbiamo sbagliato, nel secondo abbiamo messo le cose a posto, ma non è andata come speravamo. Dobbiamo ripartire da qui".

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