VERSO NAPOLI-JUVENTUS

Juve, Allegri: "I sudamericani out, Cuadrado è rimasto in Colombia: ma non voglio alibi"

Il tecnico bianconero: "Non usiamo la parola emergenza: tireremo fuori tutto quello che abbiamo"

  • A
  • A
  • A

Un punto in due partite, una formazione da "inventare" (tra infortuni e rientri tardivi dalle trasferte intercontinentali), una sfida non certo già decisiva ma sicuramente molto delicata. Dopo Udinese ed Empoli, per la Juve di Max Allegri arriva la trasferta di Napoli, un risultato negativo scaverebbe un solco molto ampio tra i bianconeri e gli uomini di Spalletti (ma non solo, probabilmente), ecco perché il tecnico juventino spinge lo stesso sull'acceleratore, senza piangersi addosso nonostante le assenze dei sudamericani (Dybala, Cuadrado, Bentancur, Danilo e Alex Sandro): "Abbiamo molte defezioni, è vero, ho deciso di lasciare i sudamericani a casa, rientreranno tutti tra stanotte e domattina. Cuadrado era l'unico che poteva venire ma ha avuto un attacco di gastroenterite e non sta rientrando a Torino ma è rimasto in Colombia per accertamenti. Ma nessun alibi, non usiamo la parola emergenza, avremo sicuramente la formazione ideale per affrontare il Napoli".

LA CONFERENZA DI MISTER ALLEGRI

Tante assenze, tanta pressione: che partita pò venir fuori a Napoli?
“Sarà sicuramente una bella partita perché affrontiamo una squadra con grandi valori tecnici e in un buon momento. Fare la formazione non è difficile perché ne ho pochi, ho scelto di lasciare i sudamericani a casa. Cuadrado era l’unico che poteva venire ma non è potuto partire perché ha avuto un attacco di gastroenterite ed è in Colomba per accertamenti. De Winter, Soulé e Miretti verranno con noi e magari ci sarà spazio. Non deve essere un alibi però, nno voglio sentire la parola emergenza, cercheremo comunque di fare risultato”.

Chiesa come sta? De Sciglio e Pellegrini giocano?
“Federico ha avuto un risentimento muscolare, a livello precauzionale preferisco lasciarlo fuori. C’è il rischio in una partita di grande intensità come quella di domani. De Sciglio e Pellegrini sono pronti, dovrà valutare chi far giocare”.

Pensa a cambiamenti a livello tattico, tipo la difesa a tre?
“Lo dovrò valutare oggi. Ma la parola emergenza non c’è, abbiamo la formazione ideale per giocare contro il Napoli. È una partita stimolante e penso che nelle difficoltà dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Le prestazioni restano sempre le stesse, poi per me il risultato conta sempre anche se qualcuno metteva in discussione pure questo. La gestione dell’imprevisto bisogna allenarla e migliorarla, ci sono troppe situazioni che non sono decifrabili prima della partita che bisogna giocare con tranquillità e forza mentale”.

Ma questa classifica mette pressione?
“Con calma arriviamo, non c’è fretta. Ci sono tante partite, un pezzetto alla volta e intanto pensiamo al Napoli”.

Qual è l’obiettivo della stagione della sua Juve?
“Gli obiettivi della Juve sono sempre quelli di essere in tutte le competizioni a marzo. Poi dobbiamo migliorare, dobbiamo crescere come squadra e i risultati sicuramente aiutano in questo. Ma noi dobbiamo essere bravi a farlo indipendentemente dai risultati”.

Ha senso che un calendario così pensato? Perché i sudamericani stanno a casa?
“Questo è il calendario e dobbiamo accettarlo, abbiamo 13-14 giocatori più tre ragazzi. I giocatori che hanno giocato questa notte arrivano sabato mattina in Italia, portarli a Napoli col rischio che si facciano male penso abbia poco senso. Restano a casa e riposano, martedì abbiamo una partita importante perché la prima di Champions e la più importante del girone. Domani faremo una grande partita, non so il risultato ma sicuramente una grande partita. Io accetto sempre i calendari, ci sono gli organi competenti che devono decidere cosa fare con le partite. Se tutti esprimiamo il nostro giudizio viene fuori un casino, accettiamo quello che ci dicono”.

Come ha ritrovato Szczesny?
“Szczesny a parte Udine ha fatto benissimo anche con l’Empoli. Il portiere titolare è lui nonostante Perin sia un buon portiere”.

E' soddisfatto dell'acquisto di Kean?
“Kean l'ho trovato bene, è giovane e ha fatto vedere buone cose al PSG. L’abbiamo voluto e sarebbe arrivato a prescindere dalla partenza di Ronaldo".

Pensa che data la situazione, quella con il Napoli possa essere la partita di Kulusevski?
“I ragazzi giovani hanno bisogno di tempo per crescere, gli vengono messe addosso delle responsabilità esagerate. È normale che uno di 22 anni non ha l’esperienza di chi ne ha 30 o quasi. Solo accumulando partite possono acquisire una stabilità mentale che permetta di giocare inuma certo modo".

Ma la partenza così tardiva di Ronaldo vi ha messo tanto in difficoltà?
“Cristiano non voleva più giocare nella Juve, è andato e comunque sarebbe stato il suo ultimo anno. Abbiamo anticipato di un anno la sua partenza. A Cristiano auguriamo il meglio, però la vita va avanti. Non mi interessa però parlare di quello che è stato. La Juve ha sempre vinto di gruppo, ce l’ha nel DNA. Per arrivare a essere competitivi e cercare di vincere bisogna avere grandi ambizioni, grande amor proprio e passione in quello che facciamo”.

Ramsey, Arthur e Kaio Jorge come stanno?
"Ramsey in settimana dovrebbe ritornare con la squadra, Kaio è in ritardo e Arthur a fine mese dovrebbe rientrare con la squadra. L’operazione è andata bene e non dovrebbero esserci intoppi”.

Il Napoli sarà un'avversaria temibile sulla strada dello scudetto?
“Il Napoli è una delle candidate a vincere, però il campionato è lungo. Dobbiamo pensare gara dopo gara, ci sono tante partite e tempo per recuperare. Non bisogno farsi prendere dalla fretta”.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments