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Ivan Rakitic ha annunciato il ritiro dal calcio a 37 anni. Il centrocampista croato, con un messaggio social, ha appeso gli scarpini al chiodo nonostante solo 3 giorni fa avesse smentito tutto. In carriera ha giocato al Basilea (una coppa di Svizzera vinta), allo Schalke 04, al Siviglia (2 Europa League vinte), al Barcellona (4 Liga, 4 coppe di Spagna, 2 supercoppe di Spagna, una Champions, una Supercoppa Uefa e una Coppa del Mondo per Club vinte) con esperienze finali all'Al Shabab e Hajduk Spalato. Con la Croazia (che ha scelto dopo aver giocato con la Svizzera fino all'Under 21) 106 presenze, 15 reti e il secondo posto ai Mondiali 2018.
Questo il post su Instagram: "Caro Calcio. Sei stato parte della mia vita sin dal primo giorno. Dai campi di Mohlin, la mia città natale in Svizzera, agli stadi più grandi del mondo, ci sei sempre stato. Mi hai dato la mia prima opportunità all'FC Basilea. Ero solo un ragazzino, ma tu mi hai fatto credere che tutto fosse possibile. E quello è stato solo l'inizio. Allo Schalke 04, sono cresciuto con te. È stata la mia prima volta lontano da casa e ho imparato ad affrontare nuove sfide, nuove culture e nuove lezioni. Mi hai reso più forte, e quella crescita mi ha aperto nuove porte.
Così sono arrivato al Siviglia FC. E lì ho vissuto qualcosa di diverso. Mi hai dato molto di più: mi hai dato una casa. Ho avuto l'onore di essere capitano, di sollevare il mio primo trofeo europeo... e, cosa più importante, è lì che ho incontrato l'amore della mia vita. Grazie a te, ho trovato la mia compagna, la madre delle mie figlie. Ho costruito la mia famiglia. E proprio quando pensavo di aver vissuto tutto, mi hai sorpreso di nuovo.
Poi è arrivato il Barça. Mi hai fatto vivere un sogno che non avrei nemmeno osato immaginare. Ho giocato al fianco dei migliori, ho sollevato trofei e ho vissuto notti magiche al Camp Nou. Mi hai dato il privilegio di diventare parte della tua storia. Ma non ti sei fermato qui. Mi hai permesso di tornare a Siviglia, per chiudere il cerchio, per dire grazie, per sentirmi di nuovo a casa... e per vincere di nuovo.
E ancora, avevi altro in serbo per me. Quando meno me lo aspettavo, mi hai portato in un posto diverso, con un nuovo ritmo e un nuovo modo di viverti: l'Al Shabab. È stato un capitolo speciale e orgoglioso, dove ho stretto amicizie che dureranno una vita. E come se sapessi quanto avrebbe significato per me, mi hai regalato un ultimo capitolo indimenticabile. Tornare alle mie radici. Giocare in Croazia per la prima volta, rappresentare l'Hajduk Spalato... è stata un'esperienza che porterò con me per sempre. Ma soprattutto, mi hai dato il più grande onore di tutti:
Indossare la maglia del mio paese, rappresentare la Croazia. Per un paese piccolo come il nostro, raggiungere una finale di Coppa del Mondo è stato più di un successo sportivo, è stato un momento eterno, un regalo a un'intera nazione.
Calcio, mi hai dato più di quanto avessi mai sognato. Mi hai dato amici, emozioni, gioia e lacrime. Mi hai dato un'intera vita, una vita che porterò sempre con orgoglio. Ora è il momento di dire addio. Perché anche se mi allontano da te, so che tu non ti allontanerai mai da me. Grazie, calcio. Per tutto".