Inter, la crisi di Icardi sancita dai numeri: ma così male dal 2013

L'argentino non segna in Serie A da sei partite consecutive, solo con la Samp fece peggio

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Non sarà colpa del rinnovo del contratto che tarda ancora ad arrivare, ma di certo il momento difficile dell'Inter coincide con uno dei periodi più avari di gol della carriera italiana di Mauro Icardi. Alle critiche e ai momenti difficili il capitano nerazzurro ha sempre risposto con i fatti, ma adesso anche i numeri sono contro di lui. Se escludiamo la Coppa Italia, dove ha comunque segnato solo su rigore contro la Lazio, Icardi non va a segno da sei partite in Serie A.

Per risalire all'ultima rete su azione con la sua firma, bisogna andare al 15 dicembre, quando decise la sfida casalinga con l'Udinese (1-0). E' il suo digiuno più lungo da quando veste la maglia della Beneamata. Solo nel 2013, alla sua ultima stagione con la Sampdoria, fece peggio. In quell'occasione non andò in gol per nove partite consecutive del nostro massimo campionato. Un'altra statistica significativa riguarda i tiri, sempre in Serie A. A oggi Icardi non è riuscito a segnare con gli ultimi 15 tentativi. Ha eguagliato il suo record negativo, che risale al maggio 2013, sempre con la Sampdoria.

Insomma, per chi come lui arriva da un titolo di capocannoniere (seppur in condivisione con Immobile) a quota 29 reti, ritrovarsi fermo a solo 9 gol quando manca meno della metà della stagione significa navigare ben al di sotto del suo standard. Perché se un bomber, e lui lo è, non segna, allora non ci sono scuse che tengano: è in crisi. I tifosi dell'Inter si augurano che duri il meno possibile perché c'è un posto in Champions League da difendere e senza il suo contributo sarà difficile riuscirci.

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