Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

INTER

Inter, l'importanza di chiamarsi Samir: ora è fondamentale recuperare Handanovic

Non sarà facile "ricostruire" moralmente Radu per il match di Udine in calendario tra quattro giorni

28 Apr 2022 - 10:13
 © Getty Images

© Getty Images

Il giocatore più criticato dai tifosi dell'Inter è oggi quello più atteso. Sono gli scherzi beffardi del destino, che sembra particolarmente divertirsi o accanirsi proprio quando uno non ne è più padrone. Per Udine si farà infatti di tutto per recuperare Handanovic. Se quattro giorni non sono molti per smaltire la contrattura addominale che ha tenuto lo sloveno in panchina al Dall'Ara, sono di certo pochi, decisamente troppo pochi, per "ricostruire" moralmente Radu dopo la papera di Bologna. Nessuno alla Pinetina mette in discussione capacità (un errore per quanto pesante non può mettere in discussione una carriera) e professionalità del secondo nerazzurro (e qui viene però da chiedersi se non sia stato un errore da parte di Inzaghi concedergli una sola apparizione in stagione prima di ieri), tuttavia le condizioni ambientali e l'indubbia pesantezza del match contro i friulani richiedono una tranquillità e una sicurezza che è difficile pensare possa oggi avere il portiere rumeno.

Detto questo, al netto della clamorosa topica costata il ko all'Inter, si potrebbe però anche parlare degli errori in fase conclusiva di Lautaro quando ancora si era sull'1-0 per i nerazzurri o della leggerezza di Correa, dell'imprecisione di Dumfries, della marcatura di Dimarco su Arnautovic. O ancora di un intero secondo tempo che è parso una inesorabile caduta progressiva nel cono dell'ansia. Ma a consuntivo di un crollo è chiaro che tanti sono gli argomenti che si sommano. E' tuttavia l'atteggiamento "preventivo" - diciamo così- che ha colpito. Un approccio alla serata che il gol lampo di Perisic ha solo velato, tornando poi a far sentire progressivamente la sua morsa. Perché ancora più pericolosa della sottovalutazione c'è il suo opposto, la sopravvalutazione. E l'Inter di ieri ha sopravvalutato l'impegno, considerazione questa che, sia chiaro, non ha nulla a che vedere con la forza e il merito del Bologna. L'Inter è parsa incapace di gestire il momento, l'ansia da prestazione e restare sul pezzo, di ragionare e persino a un certo punto di fare di calcolo. Perché vero che il gol di Sansone è arrivato come è arrivato, ma nella disordinata ricerca della seconda rete, i nerazzurri si erano già esposti almeno un paio di volte alle ripartenze dei rossoblù. Ma un pari, anche un pari per quanto deludente, avrebbe reso le cose diverse. In quel caso i punti da recuperare al Milan sarebbero stati infatti effettivamente due. Adesso, a differenza di quanto dichiarato nella confusione finale di Inzaghi (ma siamo certi sia stata solo la concitazione del momento), le lunghezze sono in realtà tre: le due di distacco in classifica più il punticino necessario all'Inter per staccare eventualmente i cugini in vantaggio negli scontri diretti. E anche questo è un particolare che fa la differenza.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri