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Inchiesta curve, da ultrà Milan condannati "condotte di estrema violenza": le motivazioni

Nelle motivazioni del Tribunale sulle condanne ai tre ultrà rossoneri non c'è alcun dubbio: "Sodalizio criminoso per il potere assoluto"

02 Ago 2025 - 10:32
 © Getty Images

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Le motivazioni della giudice Ilaria Simi sul processo agli ultrà nella discussa inchiesta sulle curve di Inter e Milan sono chiare. Per il Tribunale di Milano, che ha condannato Christian Rosiello (4 anni e 20 giorni), Francesco Lucci (5 anni e 6 mesi) e Riccardo Bonissi (3 anni e 4 mesi), la curva Sud di San Siro da molti anni aveva poso in essere “un insieme di azioni illecite” all’interno di un “programma criminale indeterminato finalizzato a mantenere, anche con condotte di estrema violenza, il monopolio della gestione della tifoseria milanista”. Per questo, e anche per motivazioni quali l’intento di detenere “il potere assoluto senza spartire con altri gli introiti”, il Tribunale ha condannato gli ultrà a risarcire il Milan e la Lega per aver leso le rispettive immagini.

Lo riferisce La Repubblica, che riportando le motivazioni della sentenza di condanna dei tre ha ripreso un passaggio in cui si fa riferimento all’ottenimento degli introiti “non sempre realizzati in modo lecito e che sono risultati certamente ingenti”. Somme che hanno portato a “dinamiche ben note al gruppo ristretto che dirigeva la curva”, con i tre condannati che non solo avrebbero partecipato alle decisioni strategiche, ma anche “a più azioni violente”.

Rosiello, Lucci e Bonissi, condannati al pagamento di provvisionali da 40mila euro al Milan e 20mila alla Lega Serie A, che si sono costituite parti civili, facevano infatti parte di un sodalizio considerato “criminoso” all’interno della tifoseria milanista e conoscevano perfettamente il meccanismo dei guadagni irregolari “essendo note le modalità di rivendita dei biglietti e il fatto che si dovessero impedire interventi di controllo degli steward”.

Nelle motivazioni, si legge sul quotidiano, viene sottolineato che “non v’è dubbio di come la sistematica violenza che ha animato l’attività del sodalizio criminale abbia minato la percezione di sicurezza all’interno dello stadio. L'accertata esistenza di un'organizzazione criminale volta alla commissione di delitti a connotazione violenta mina ineluttabilmente il prestigio della Lega di Serie A.”.

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