Dopo il trionfo in Champions League il premio dovrebbe finire tra le mani di una stella del club parigino
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La netta vittoria per 5-0 del Paris Saint-Germain sull’Inter nella finale di Champions League potrebbe aver messo un sigillo anche sulla corsa al Pallone d’Oro 2025. In assenza di competizioni per nazionali quest’anno, e con il solo Mondiale per Club all’orizzonte, appare davvero improbabile che qualcuno possa strappare il trofeo individuale più ambito a qualche giocatore del club francese campione d'Europa: Ousmane Dembélé è il suggerimento da parte chi, questa squadra, l'ha condotta fino al vertice del calcio europeo ovvero Luis Enrique.
A 28 anni, dopo una carriera segnata da troppi infortuni e da un periodo difficile al Barcellona – dove il suo talento sembrava essersi perso tra critiche e occasioni mancate – l’attaccante francese ha vissuto una vera rinascita al PSG. Merito anche di Luis Enrique, appunto, che ha deciso di toglierlo dalla fascia per farne un centravanti atipico e devastante: il risultato è stato una stagione da 33 gol e 15 assist complessivi, di cui 8 reti e 6 assist solo in Champions League.
Ma se questi numeri saltano subito all’occhio, c’è molto di più dietro la candidatura di Dembélé, secondo il suo allenatore. Luis Enrique, infatti, non ha dubbi: “Gli darei il Pallone d’Oro, ma non per quello che ha fatto con la palla. Lo merita per come ha difeso, per il pressing instancabile e per il lavoro sporco che ha fatto senza mai risparmiarsi.”
Nella finale dell’Allianz Arena di Monaco, Dembélé non ha trovato la via del gol ma ha servito due assist determinanti: uno per il raddoppio firmato da Désiré Doué, l’altro per il sigillo di Khvicha Kvaratskhelia. Nonostante non abbia segnato, è stato il cervello offensivo della squadra, seminando il panico nella difesa nerazzurra con i suoi movimenti e costringendola costantemente a rincorrerlo, anche in fase di non possesso, dove ha guidato il pressing come un veterano. Un attaccante completo, il prototipo ideale per ogni allenatore. E se a questo si aggiunge anche la quantità impressionante di gol, è facile capire perché Luis Enrique sia più che soddisfatto: è semplicemente fiero di avere tra le mani la miglior versione di Ousmane Dembélé.
ANCHE DONNARUMMA POTREBBE VINCERLO
Se Dembélé e Doué sono stati decisivi per il successo in finale, se il Paris Saint-Germain ha potuto vivere una serata da sogno in Champions League deve ringraziare anche le parte di Gigio Donnarumma che nei turni precedenti ha blindato la propria porta con interventi da fuoriclasse puro. Il premio Yashin, quello consegnato al miglior portiere della stagione, sembra essere una formalità potendo bissare il successo dopo quello del 2021 con l'Europeo vinto con l'Italia da Mvp del torneo.
Più di qualcuno, però, ha sottolineato la candidatura di Donnarumma direttamente al Pallone d'Oro. Nella storia del trofeo solamente Lev Yashin, da cui appunto prende il nome l'altro premio, è riuscito a farsi votare come migliore giocatore generale della stagione. Campioni come Buffon, Neuer e molti altri lo hanno in qualche caso solo sfiorato o sognato. Proprio come Buffon, infine, Gigio potrebbe quanto meno salire sul podio.