Tutti e cinque gli arrestati hanno chiesto di patteggiare: vendite fittizie per coprire i debiti contratti dai giocatori
Hanno scelto la strada dei patteggiamenti Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, i presunti gestori del "sistema" di scommesse clandestine che aveva coinvolto anche una dozzina di calciatori di serie A, tra cui Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Wes McKennie, Raoul Bellanova e Samuele Ricci.
Frizzera e De Giacomo sono assistiti dall'avvocato Vincenzo Scarano e le istanze hanno avuto il via libera della Procura. Dopo la richiesta di giudizio immediato dei pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, che hanno coordinato l'indagine della polizia giudiziaria della Gdf, e dopo l'ok all'istanza della gip Lidia Castellucci, tutti e cinque gli arrestati hanno presentato istanze di patteggiamenti. E dunque anche Antonio Scinocca e Antonino Parise, legale rappresentante e socio di Elysium Group, gioielleria milanese al centro dell'indagine, e Andrea Piccini, ex socio.
Sarebbero stati loro a simulare "la vendita" di "orologi" di lusso, a volte con "emissione di fatture" a giustificazione. Poi, avrebbero ricevuto sui conti bonifici, "a copertura dei debiti contratti dai giocatori", così riciclando i soldi delle puntate per centinaia di migliaia di euro. Deve essere ancora fissata l'udienza, davanti a un gup, per decidere sui patteggiamenti. Intanto, i calciatori indagati, che non erano il vero focus dell'inchiesta milanese, possono uscire dal procedimento pagando semplicemente delle oblazioni, ossia delle multe.