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"Il mister ha creato un gran gruppo, ci ha ridato consapevolezza nei nostri mezzi e questo ci ha portato anche tanta leggerezza in campo. E i risultati fino a oggi si sono visti. Vogliamo arrivare a quella finale che quest'estate ci è sfuggita per tanto così. Il sogno di ogni bambina o bambino che gioca a calcio è vincere qualcosa in maglia azzurra".
Così Martina Lenzini, difensore della Nazionale femminile e della Juventus, racconta il proprio sogno in un'intervista a Vivo Azzurro TV. Dal 2020, anno dell'esordio in Nazionale maggiore, all'ultimo Europeo con la sconfitta in semifinale contro l'Inghilterra sono 48 le presenze di Lenzini che ricorda la "convocazione" al Quirinale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come "la cosa che mi ha sorpreso di più, non pensavo potesse capitarmi. Dopo l'Europeo tante persone ci hanno fermato per strada per ringraziarci delle emozioni che gli abbiamo regalato", prosegue.
Un percorso partito da Fanano, piccolo comune con meno di 3mila abitanti in provincia di Modena, e che l'ha portata a diventare una delle realtà del calcio femminile italiano: "Nascere lontano dalla città, in un posto dove non hai tutto a portata di mano, ti insegna ad arrangiarti. Il mio carattere si è forgiato grazie alla montagna. All'inizio giocavo in attacco perché ero la più veloce, poi sono stata spostata dietro e prima del ritorno in bianconero ho completato la mia trasformazione in difensore. Tante volte in passato mi sono sentita un'underdog, al punto che mi sono dovuta guadagnare la maglia della Juve dopo diversi prestiti. Volevo tornare da protagonista", conclude.