Secondo posto e record di gol. Serata perfetta per il Napoli, che chiude la stagione ipotecando il passaggio ai gironi di Champions League e incoronando il suo re. Higuain è l'uomo copertina degli azzurri. L'immagine di una squadra che si è guadagnata un posto tra le big d'Europa a colpi di gol e prestazioni. A 66 anni dai 35 gol di Nordahl, il Pipita è il miglior capocannoniere di sempre della Serie A. Il giusto epilogo di una stagione da sogno, che piazza l'attaccante argentino di diritto tra i più grandi bomber della storia e il Napoli tra i top club. Merito di Sarri e De Laurentiis, che insieme hanno saputo costruire una progetto incentrato sul gioco e sulla qualità dei protagonisti. E siamo solo all'inizio. La Champions diretta, infatti, garantirà al club azzurro soldi freschi per fare la voce grossa sul mercato e rinforzare la rosa. Un dettaglio cruciale per chi vuole puntare sempre più in alto in Italia e non solo.
Ma veniamo alla partita. A Napoli diluvia, ma il San Paolo è caldissimo. Come da copione, gli azzurri aggrediscono alti e giocano di prima. Tutti cercano Higuain e il Pipita dopo cinque minuti sfiora il vantaggio. Sul piano del gioco e della qualità del palleggio non c'è partita ed è subito chiaro. Ma il Frosinone non si limita a difendersi e prova a pungere in contropiede con Dionisi. Almeno finché il Napoli aumenta la pressione. In mezzo al campo Jorginho e Allan mettono ordine e impostano, sulle corsie esterne tocca invece a Hysaj e Ghoulam. Al quarto d'ora si gioca solo nella metà campo ciociara. Poi Gori dice qualche parola di troppo a Celi e il Frosinone resta anche in dieci. In superiorità numerica, il Napoli avvia l'assedio. Zappino ferma Insigne due volte, poi è la traversa a bloccare un bel destro a giro di Lorenzo. Con le spalle al muro, la squadra di Stellone serra le linee e alza la barricata. E gli azzurri faticano a trovare l'ultimo passaggio. Callejon prova a sorprendere la difesa di Stellone con i tagli, ma Zappino è in serata. Ci prova anche Chiriches in mezza rovesciata, ma la girata è debole. In pressione, il Napoli colleziona occasioni e corner, ma il giro-palla è più lento del solito e il fortino di Stellone resiste. Higuain, osservato speciale di Blanchard e Russo, segna, ma è in fuorigioco. E così tocca ad Hamisk togliere le castagne dal fuoco a un minuto dall'intervallo con un tapin vincente dopo l'ennesimo cross col contagiri di Ghoulam. Una rete che spezza gli equilibri e porta il match sui binari azzurri.
Nella ripresa, infatti, il Napoli riparte a testa bassa. Allan inventa e Higuain colpisce subito al 52', scaldando il San Paolo. Dopo il raddoppio, infatti, la banda di Sarri gioca solo per il Pipita. E l'argentino risponde presente, appoggiando in rete il gol numero 35 che vale l'aggancio al record di Nordahl. Un'impresa storica, che nove minuti dopo però diventa leggenda. Higuain infatti è implacabile e firma la 36.ma rete della stagione in campionato, superando dopo 66 anni il primato dell'ex attaccante del Milan. E lo fa con una prodezza in rovesciata. In perfetto stile Higuain. Roba da bomber di razza, che fa letteralmente esplodere il San Paolo e che al triplice fischio regala un sogno ai tifosi del Napoli. Con un Pipita così, tutto è possibile. Anche in Champions.