David Luiz si è raccontato nel corso dell'intervista concessa a GianlucaDiMarzioTV, nel corso del documentario dedicato al Pafos e alla storia di una squadra ora protagonista in Champions League: "Il più speciale è stato Sarri. Ho quasi iniziato a fumare per colpa sua... Ogni giorno mi chiamava nel mio ufficio e mi diceva che avremmo dovuto parlare. Lui fumava una, due, tre sigarette, parlava e io dicevo: 'Per favore, apri la finestra'. E lui: ‘Stai zitto, dobbiamo parlare di calcio’. Era un allenatore e una persona fantastica. La finale vinta? Sarri ammirava la medaglia come un ragazzino, come un bambino. E io ero così felice per lui, anche più di tutti i titoli che ho vinto nella mia vita. Perché lui era arrivato da noi con grande passione e voleva cambiare tutto in un mese. Io ero uno di quelli che cercavano di calmarlo: ‘Stai un po’ tranquillo, qui è diverso da Napoli'. E poi c'era Hazard, gli diceva di pressare, si arrabbiava e sbatteva i fogli per terra. Io andavo da lui per spiegargli che al Chelsea c’era un altro stile. Dopo i primi tre mesi si è aperto con noi. E noi con lui. La squadra è migliorata: abbiamo chiuso al terzo posto in Premier League e abbiamo vinto in Europa dominando la finale. Conte? Quando eravamo al Chelsea io e lui litigavamo di continuo, ma entrambi volevamo la stessa cosa. Pensavo che lui fosse arrabbiato con me da molti anni. Ma poi abbiamo vinto la Premier League e la FA Cup. Prima di tornare in Europa mi voleva al Napoli. Ha detto che aveva bisogno di un giocatore come me, intenso e folle. Alla fine non sono andato perché non avevo il passaporto europeo".