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L'INTERVISTA

Dalla Juventus al Pallone d'oro, Platini racconta i suoi 70 anni

Le Roi si racconta a La Stampa in occasione del suo settantesimo compleanno 

21 Giu 2025 - 11:36
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© afp  | Un giovanissimo Michel Platini alle prime apparizioni con la Francia. Chiuderà la carriera con 72 presenze e 41 gol con Les Bleus  
© afp  | Un giovanissimo Michel Platini alle prime apparizioni con la Francia. Chiuderà la carriera con 72 presenze e 41 gol con Les Bleus  
© afp  | Un giovanissimo Michel Platini alle prime apparizioni con la Francia. Chiuderà la carriera con 72 presenze e 41 gol con Les Bleus  

© afp | Un giovanissimo Michel Platini alle prime apparizioni con la Francia. Chiuderà la carriera con 72 presenze e 41 gol con Les Bleus  

© afp | Un giovanissimo Michel Platini alle prime apparizioni con la Francia. Chiuderà la carriera con 72 presenze e 41 gol con Les Bleus  

Michel Platini festeggia i suoi 70 anni. L'ex attaccante della Juventus lo fa in un'intervista rilasciata a La Stampa, nel corso della quale ha ripercorso la propria carriera tra il periodo bianconero e quello alla guida della UEFA. Con la Juventus, Le Roi ha vinto praticamente tutto: uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa dei Campioni. 

L'intervista comincia con il ricordo dell'Avvocato Gianni Agnelli, sul quale racconta: "Mi ha voluto con forza ma io non sapevo chi fosse. L'ho scoperto pian piano ed è stato un grande uomo davvero. Gli ho regalato uno dei miei tre Palloni d'Oro perché era una delle poche cose che non poteva avere. Scherzi a parte, per gratitudine e riconoscenza: la Juventus mi ha reso grande, mi ha fatto conoscere nel mondo, giusto che lo donassi al capo". Poi aggiunge su Paolo Rossi e Gaetano Scirea: "Mi mancano tantissimo. Li avrei voluti accanto per festeggiare insieme". E ancora: "Boniperti era la Juventus e con Trapattoni in panchina componevano un binomio straordinario, importantissimo per il nostro club e per tutto il calcio".

© Getty Images

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In cinque anni con la maglia della Juventus, Platini ha collezionato 147 presenze mettendo a segno anche 68 gol. Difficile per il francese scegliere il miglior momento in bianconero "Sono stati 5 anni di grande bellezza per me - ha detto - Più semplice, purtroppo, è isolare il momento più brutto. L'Heysel è una pagina tragica per me, come per te (riferito a Marco Tardelli, autore dell'intervista e suo ex compagno di squadra). È davvero complicato parlarne: mi fa stare malissimo pensare che alcuni tifosi sono venuti per vedermi e non sono più tornati a casa".

Tra i ricordi negativi nell'esperienza bianconera c'è anche il gol annullato a Tokyo nella finale di Coppa Intercontinentale contro l’Argentinos Jr, che diede il là a una delle "proteste" più iconiche della storia: "Io sdraiato sul prato di Tokyo? Fu una reazione all’ingiustizia, mi annullarono un goal meraviglioso e ho capito che la vita è piena di ingiustizie. Ma è stato un attimo, sono subito ripartito perché bisognava vincere“. L'addio alla Juventus, nel 1987 corrisponde con il ritiro dal calcio giocato: "Avevo solo 32 anni ma la benzina era finita. L’ho capito in una gara con la Sampdoria: ero in vantaggio di cinque metri e mi trovai cinque metri dietro". 

© Internet

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Una carriera terminata con la carriera da dirigente come presidente della UEFA: "Sono uscito pulito, ma hanno vinto lo stesso i miei nemici. Comunque, mi hanno rubato dieci anni", dichiara a proposito dell'assoluzione dalle accuse di truffa ai danni della FIFA insieme all'ex presidente Sepp Blatter. Poi aggiunge: "Lo ribadisco, Marco. È andata così, sto bene così". Doveroso anche un passaggio sul calcio moderno: "Ho sempre guardato il calciatore e il gioco, tutto il resto non mi è mai interessato. La legge Bosman, però, ha ucciso la filosofia del pallone: oggi per vincere devi avere soldi, basta vedere come sono cambiate le storie di City e Psg".

Infine anche un pensiero su come vede il suo futuro: "Non lo vedo: io non ho mai visto il futuro. Nemmeno da calciatore. Ho sempre accettato il destino", ha concluso Platini.

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