IL LIBRO

Da Maradona a Spalletti, lo scudetto è tornato sotto al Vesuvio

Il Pibe de Oro e il tecnico di Certaldo una volta si sono anche sfidati sul campo, Spalletti lo racconta nella sua autobiografia

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Spalletti contro Maradona, chi l’avrebbe mai detto? E invece è successo, si sono sfidati davvero, da una parte il campione con la maglia del Napoli, dall’altra l’umile mediano con quella dello Spezia. Sono passati trentacinque anni da quell’agosto e da quella partita di Coppa Italia sul campo neutro di Livorno. Naturalmente vinse il Napoli e Diego fece uno show dei suoi, ma trentacinque anni dopo quella gara diventa quasi profetica, un simbolico passaggio di consegne fra i due uomini che hanno portato lo scudetto sotto il Vesuvio.

Questa e tante altre storie sono raccontate nella biografia di Luciano Spalletti, “Il Vincente”, edita da Tea, scritta dal giornalista Enzo Bucchioni e da pochi giorni in libreria.

E’ un libro dove il calcio è il filo conduttore di una vita, di una passione, ma dove prevale l’uomo fino a diventare il romanzo di Spalletti.

Il padre gli fece un campetto da calcio sotto le finestre della sua casa a Sovigliana di Vinci, il paese di Leonardo, così la mamma poteva vedere dalla finestra e controllare quel bambino che il pallone se lo portava anche a letto. E’ iniziato tutto da lì, passando poi dai dilettanti, dalla Serie C lanciato da quel Giampiero Ventura che diventerà sfortunato CT dell’Italia, per finire in panchina per caso, per salvare l’Empoli del suo amico presidente e quasi coetaneo Fabrizio Corsi.

Ci sono voluti trent’anni e più di mille panchine per arrivare allo scudetto, “al mio Everest”, ma Spalletti a suo modo ha vinto dappertutto portano l’Udinese in Champions, tre titoli alla Roma, la Scarpa d’oro a Totti, quattro titoli allo Zenit, la Champions all’Inter dopo una vita.

E da tutte queste avventure vengono fuori storie, personaggi, incontri e aneddoti che vanno oltre il pallone. Spalletti raccontato da chi ha giocato con lui, l’ha allenato e dai tanti che l’hanno avuto come allenatore. Non mancano, ovviamente, i periodi difficili con Totti e Icardi, il tutto condito da tanti retroscena.

Ma il libro racconta pure lo Spalletti più intimo, le sue radici, gli amici delle galline del Cioni, le frasi ad effetto, il suo essere contadino prima e produttore di vino poi, nella sua straordinaria tenuta sulle colline empolesi dove lui parla con gli animali, li chiama tutti per nome, e dove ogni giorno rivive il ricordo del padre Carlo e del fratello Marcello che lo scudetto l’aveva a suo modo previsto e pronosticato. Un altro segno del destino.

Ora Spalletti lo scudetto ce l’ha tatuato sulla pelle e dentro il cuore, napoletano per sempre, anche se non si vive di sola Pec e di De Laurentiis. Nel libro c’è pure raccontato quel rapporto difficile fra due caratteri forti.

Ma la biografia di Spalletti chiude ricordando un sogno di qualche anno fa: vorrei giocare a carte su un aereo con il presidente della Repubblica. Forse poesia, forse profezia…

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