Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, si sofferma sulla differenza tra il modo di vivere lo sport in Europa e negli Stati Uniti alla vigilia di Fiorentina-Juve: "Qui dovrebbero imparare il fair play. Non posso accettare parole di odio, insulti contro gli avversari da parte dei tifosi. Io sono cresciuto nella terra della trasparenza, delle opportunità, sono un testimone e un esempio del fatto che chi lavora duro coglie dei risultati. E il valore sportivo è il primo valore morale. La discriminazione, la violenza verbale, i cori razzisti non fanno parte del mio vocabolario. Sottolineo che il problema riguarda altre tifoserie e altre squadre anche internazionali. Ma mi prendo la responsabilità per i miei tifosi e quelle minoranze che si permettono di insultare la memoria di Scirea o delle vittime dell’Heysel: sono tifosi che non mi appartengono. E chiedo scusa, come ho fatto con la moglie di Scirea. Spero che domani prevalga la civiltà sportiva. Sarà una partita bellissima, per me è un sogno che diverta realtà”.