VERSO INTER-BORUSSIA M.

Inter, Conte: "Assurdo dire che siamo i favoriti del gruppo"

Il tecnico nerazzurro presenta la sfida contro il Borussia: "Bastoni in panchina, Brozovic affaticato"

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Dopo la sconfitta nel derby, l'Inter comincia la nuova avventura in Champions League. A San Siro arriva il Borussia Moenchengladbach. "Sicuramente il tasso di esperienza è cresciuto - ha spiegato Antonio Conte - Saremo arbitri del nostro destino, speriamo in positivo. Assurdo dire che siamo i favoriti del girone". Sulla formazione: "Bastoni in panchina, Brozovic è affaticato e Sanchez può giocare".

LA CONFERENZA DI CONTE

L'Inter si approccia a questa partita con una dose di esperienza maggiore rispetto agli ultimi due anni grazie anche a Vidal e Hakimi. Quanto può aiutare questo aspetto?
"Sicuramente il tasso di esperienza è cresciuto, soprattutto per quanto fatto l'anno scorso dove abbiamo giocato il girone di Champions e la finale di Europa League. Abbiamo poi aggiunto Vidal che di esperienza ne ha da vendere. Da questo punto di vista ripartiamo molto più attrezzati".

Ci fa un punto sui giocatori disponibili per la partita? Bastoni può giocare dal primo minuto?
"Bastoni ha ripreso ad allenarsi ieri con noi, oggi farà il secondo allenamento. Verrà con noi in panchina. Ci vuole un po' di tempo per riprendersi da questo virus. Per il resto faremo delle valutazioni a livello fisico, Brozovic ha terminato il derby un po' affaticato. Non dobbiamo prenderci rischi".

Delle 4 squadre impegnate in Champions 3 hanno perso. Che spiegazione ti sei dato?
"Il campionato è equilibrato. Diverse squadre lotteranno per i primi quattro posti perché sono competitive e possono fare cose importanti. Noi vogliamo esserci e faremo di tutto. Anche all'estero il Real ha perso con il Cadice e il Barcellona con il Getafe. Ci sono risultati un po' inaspettati, tante squadre tornano a giocare dopo impegni internazionali e tanti giocatori sono affaticati. Ci sta qualche risultato un po' sorprendente". 

Dove può arrivare l'Inter in Champions?
"Sicuramente saremo arbitri del nostro destino, speriamo in positivo. E' difficile dire dove possiamo arrivare".

Come mai gioca con il trequartista anche senza Eriksen?
"Penso sia il sistema migliore che esalta al meglio le caratteristiche dei nostri calciatori. Giochiamo così dalla fase finale di Europa League, con Barella un po' spostato a destra. In quella posizione ci possono giocare tanti giocatori, Barella, Eriksen, Sensi e Vidal".

A Madrid vi considerano favoriti del girone. E' una cosa che vi sprona?
"Questo non lo so, stiamo parlando di una squadra che ha vinto l'ultimo campionato spagnolo, che annovera giocatori oltre i 100 milioni e che hanno vinto tante volte la Champions. Sentire dire che sono sfavoriti mi fa sorridere. Penso che nelle valutazioni si debba essere molto seri, concentrati per evitare di dire delle fesserie. Se mettiamo in discussione il Real perché non ha fatto mercato significa che il calcio sta cambiando e magari io sto perdendo di vista la realtà".

Sente che manca un trofeo per suggellare il suo percorso a livello internazionale?
"Per quel che mi riguarda mi sto avvicinando perché in quattro anni ho fatto un ottavo di finale, un quarto, una semifinale e una finale, ma sinceramente non rappresenta un problema, assolutamente. Sto imparando a gustarmi il percorso con i club e credo che questo sia la cosa più importante. Poi ce n'è uno che vince, ma in quattro anni posso ritenermi soddisfatto. E' un bellissimo percorso che mi rende orgoglioso".

Come sta Sanchez? 
"Eravamo molto preoccupati delle condizioni di Alexis perché non arrivavano notizie confortanti dal Cile. Lui arrivato e lamentava un affaticamento agli adduttori, siamo stati molto accorti. Ha giocato 15' nel derby ed eravamo in grande apprensione. Domani ho la possibilità di scegliere ed eventualmente di mandarlo in campo dal primo minuto".

Per le caratteristiche dei suoi difensori non teme che giocare così alti possa essere un grosso vantaggio per gli avversari?
"Anche l'anno scorso abbiamo giocato nella stessa maniera, difendendo con 50 metri di porta alle spalle. Penso che le caratteristiche dei nostri difensori possano essere giuste per affrontare questa situazione. Abbiamo perso Godin e abbiamo preso Kolarov, ma gli altri c'erano già lo scorso anno e abbiamo finito con la miglior differenza reti. Stiamo lavorando tanto, creiamo tanto. Dobbiamo essere bravi a prendere le cose positive e migliorare quelle negative, se non c'è tempo vedere dei video per capire come bisognava affrontare certe situazioni, ma da questo punto di vista non c'è grande preoccupazione. La squadra gioca e crea, spesso si accusano le squadre di fare le 'italiane', noi cerchiamo di fare un tipo di calcio che lo scorso anno ci ha portati al secondo posto e alla finale di Europa League. A volte lo facciamo in maniera perfetta, a volte dobbiamo migliorare e ci sono giocatori che devono integrarsi in un meccanismo già abbastanza rodato".

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