Il Napoli continua a macinare punti e record, eppure non ha ancora la certezza aritmetica del primo posto nel suo girone di Champions. Poco male, se si considera che per raggiungere l'obiettivo Spalletti potrebbe anche permettersi di perdere ad Anfield con tre gol di scarto. A tutte le buone notizie di questo momento d'oro si aggiunge la certezza di un Simeone implacabile in zona-gol. II Napoli ha gioco, alternative di lusso e una continuità di risultati impressionante.
RECORD
Cinque vittorie in cinque partite del girone. Un girone che, meglio ricordarlo, contava su squadre del livello di Liverpool e Ajax. Un cammino che, tra le squadre italiane, è stato percorso solo dal Milan '92/'93, quello degli Invincibili di Capello, e dalla Juve, sempre guidata da Don Fabio, nel 2004/05. Impressionante anche il numero di gol (20) nelle partite disputate finora. Record italiano. In Europa solo Bayern Monaco e Paris Saint Germain hanno saputo fare meglio. Tra l'altro c'è anche il dato dei gol subiti: solo 4. La prova che l'equilibrio è la vera forza della squadra di Spalletti.
SIMEONE
Il Cholito ha raggiunto il padre Diego Pablo nel numero dei gol segnati nelle prime quattro partite disputate in Champions: 4. Sono gli unici giocatori argentini ad averlo fatto. Il rapporto tra minuti giocati e reti messe a segno, da parte di Simeone jr., è impressionante e dimostra come Spalletti abbia la possibilità di sfruttare tantissime soluzioni per arrivare al gol. Giovanni, poi, è riuscito a raggiungere gli ottavi di finale. Papà Cholo, questa volta, con il suo Atletico Madrid, non ce l'ha fatta.
GIOCO
Anche con un 4-3-3 particolare come quello visto in campo al Maradona contro i Rangers, il Napoli ha dimostrato di poter contare sui suoi principi consolidati, apportando le logiche modifiche a seconda di chi scende in campo. Con Simeone si può cercare il cross con continuità o l'imbucata centrale. Con Raspadori, schierato da esterno sinistro ma chiamato ad accentrarsi per sfruttare la sua capacità associativa sulla trequarti, la squadra di Spalletti è stata in grado di risalire il campo senza troppi problemi. Certo, l'avversario non era dei più pericolosi ma gli azzurri hanno una capacità fuori dal comune di sapersi adattare alle varie esigenze della partita. Sanno aspettare il momento opportuno per colpire una squadra che semina trappole per il campo (vedi il match dell'Olimpico con la Roma), attaccare posizionalmente le formazioni che lasciano metri da sfruttare sulla trequarti e trovare spazi anche quando sembrano non esistere. La qualità della rosa e la proposta di gioco di Spalletti sono un mix quasi ingiocabile per qualsiasi avversario.
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