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Caso scommesse, i legali di Casale ed El Shaarawy al contrattacco: "Non hanno mai scommesso, pronti a querelare”

I due giocatori non sono interessati dalle indagini e sono stati tirati fuori da Fabrizio Corona

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Trema il calcio italiano, con il caso scommesse destinato ad allargarsi e a coinvolgere altri giocatori e altre società, dopo il coinvolgimento di Fagioli, Tonali e Zaniolo nell'inchiesta che la Procura di Torino sta svolgendo su piattaforme di scommesse illegali. Dal telefono dello juventino sono spuntate conversazioni con altri colleghi. Fabrizio Corona ha fatto il nome di un quarto giocatore, Zalewski della Roma, e poi in esclusiva a Striscia anche quelli di El Shaarawy, Casale e Gatti. Come per Zalewski, anche questi ultimi non risultano coinvolti nell'indagine. Tutte le notizie di oggi LIVE.

AGENTE DRAGUSIN: "NON C'ENTRA NIENTE, HA SOLO PRESTATO DEI SOLDI" - Florin Manea, agente di Dragusin, è intervenuto a Sportitalia per negare il coinvolgimento del suo assistito nel caso scommesse: “Radu non è colpevole di nulla al negozio in cui prese l’orologio, Fagioli chiese anche la fattura. Radu non sapeva a cosa servisse realmente l’orologio ed è successo solo una volta che gli chiedesse un prestito. Era all’oscuro di tutto e gli dispiace tanto per i problemi che ha Fagioli, ma lui non c’entra niente. Circa anno fa Radu mi disse: ‘Fagioli mi ha chiesto soldi per comprare un orologio’. E io: ‘Beh, va bene: aiutalo se vuoi, ma te li darà indietro?’. E lui: ‘Sì certo, lo conosco da tanto tempo’. Me ne ero anche dimenticato. La mamma di Radu era nervosa dopo che sono uscite queste notizie, perché suo figlio è un ragazzo cresciuto in un certo modo da una famiglia di sportivi. E’ uno molto serio, ha preso male questa storia. Succede nella vita, gli ho detto di stare tranquillo. Personalmente, come agente, provo sempre a seguire i giocatori il più possibile, cercando di dare consigli ai più giovani affinché non cadano in questi errori“.

JUVE, FAGIOLI SI ALLENA CON IL RESTO DEL GRUPPO - Reduce dal patteggiamento per il caso scommesse, Nicolò Fagioli cerca un po' di normalità nel calcio. La Juve, in una storia Instagram, lo ha mostrato mentre si allena con il resto del gruppo in vista della gara di domenica contro il Milan. Fagioli dovrà stare fuori per 7 mesi dopo la squalifica che gli è stata inflitta. 

I LEGALI DI EL SHAARAWY: "QUERELEREMO TUTTI I RESPONSABILI" - "Lui è completamente avulso da tutto questo, è cresciuto con una educazione di un certo tipo, è una persona molto attenta. Non ha mai giocato, ed è contrario alla sua filosofia. E' sereno di fronte ad accuse infondate e calunniose". Così a LaPresse, Federico Venturi Ferriolo, di Lca Studio Legale, uno degli avvocati di Stephan El Shaarawy, in merito al presunto coinvolgimento nel giro di scommesse illegali dell'attaccante della Roma. "Si è fatto il suo nome in questi giorni, e questa è una calunnia gravissima e chi ha fatto uscire queste notizie ne pagherà le conseguenze. Dobbiamo stare attenti e questo è un monito all'informazione in generale. E' un attimo che una informazione sbagliata si tramuti in qualcos'altro. Perché screditare la figura di un calciatore che è stato appena riconvocato dopo appena tre anni in Nazionale. Andremo per vie legali, è una ingiustizia. E chi ha creato questo danno ne pagherà le conseguenze", ha aggiunto. 

CASALE, L'AVVOCATO: "SPORGEREMO QUERELA" - Guido Furgiuele, legale del centrale della Lazio, con un comunicato ha commentato le ultime voci circolate sul proprio assistito dopo l'ennesima uscito di Fabrizio Corona: "Nicolò Casale non ha mai scommesso su una competizione sportiva ed ha consacrato la sua vita sempre e solo all’impegno sportivo - si legge -. Ciò nonostante sono state messe in circolazione accuse infondate e calunniose sul suo coinvolgimento nell’inchiesta riguardante le scommesse nel mondo del calcio. Attesa la sua totale estraneità all’indagine ed ai fatti a cui si riferisce e la gravità delle accuse mosse nei suoi confronti, sporgeremo querela e perseguiremo in ogni sede giudiziaria gli autori della diffamazione e/o calunnia, nonché gli editori e i responsabili dei canali d’informazione con cui siano divulgate tali illecite accuse. Ciò a tutela della sua immagine e della sua onorabilità".    

LA SMENTITA DELLA PROCURA - Fabrizio Corona li ha tirato in ballo con nuove rivelazioni solo poche ore fa. Ma secondo fonti giudiziarie non sarebbero affatto coinvolti nel caso scommesse scoppiato in Italia nell'ultima settimana con al centro giocate su piattaforme illegali. Parliamo di Stephan El Shaarawy, Federico Gatti e Nicolò Casale, finiti anche loro nel calderone dei 'sospettati' per bocca dell'ex fotografo. Per ora, fa sapere la Procura di Torino, non sarebbero emerse evidenze, ossia prove riguardanti i tre calciatori rispettivamente di Roma, Juventus e Lazio.  

LEGALI TONALI: "COLLABORA, HA CHIARITO LA POSIZIONE" - Sandro Tonali ha "fornito piena collaborazione alle autorità inquirenti". A farlo sapere sono gli avvocati gli avvocati Maurizio M. Scaccabarozzi e Marco Feno, legali del calciatore del Newcastle che è stato sottoposto a un interrogatorio nella giornata di martedì 17 ottobre - Ieri Tonali si è recato al palazzo di Giustizia di Torino per essere esaminato dal Pubblico Ministero Manuela Pedrotta, così come precedentemente avvenuto con il Procuratore Federale Giuseppe Chinà, nell'ambito dell'indagine sportiva. Ha chiarito in modo esauriente la sua posizione, fornendo altresì piena collaborazione alle autorità inquirenti. "Essendovi indagini in corso,
tuttavia, non è possibile allo stato attuale rendere dichiarazioni pubbliche relative al merito della vicenda oggetto di investigazione, nella speranza e convinzione che Sandro Tonali possa veder definita al più presto la propria posizione, per dare seguito positivo al precorso già intrapreso". 

ANTONIO ESPOSITO: "NON C'ENTRO NIENTE. SONO DISTRUTTO" - Le rivelazioni di Fabrizio Corona e la conferma di Maurizio Petra hanno spostato i riflettori su Antonio Esposito, ex giocatore della Primavera dell'Inter, accusato di esser l'allibratore a cui si sarebbero affidati alcuni calciatori. L'ex calciatore ha confermato la propria estraneità dal caso ai microfoni dell'Ansa: "Sono distrutto, quello che sta succedendo è allucinante. Non c'entro niente, la gente su questa vicenda delle scommesse fa i nomi a caso. Ho riconosciuto la voce di mio zio. Perchè lo fa? Chiedetelo a lui. E comunque io non sono indagato". 

NEWCASTLE: "TONALI STA COLLABORANDO, PIENO SUPPORTO" - "Il Newcastle United, attuale squadra di Sandro Tonali, ha rilasciato un comunicato riguardante la situazione del giocatore: "Il NUFC conferma che Tonali è sotto inchiesta in Italia in relazione a una attività di scommesse illegali. Sandro - si legge - sta collaborando completamente con gli investigatori e continuerà a cooperare con le autorità. Lui e la sua famiglia continueranno a ricevere tutto il supporto dal club. Al momento Tonali e la società non possono commentare ulteriormente".

AIC, CALCAGNO: "STRUMENTALI GLI ATTACCHI A GRAVINA" - "Sono sorpreso e amareggiato, gli attacchi della politica a Gravina mi sembrano davvero strumentali". A intervenire in seguito alle richieste di dimissioni lanciate da Lega e Fratelli d'Italia in direzione del presidente Gabriele Gravina è stato Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori. Il numero uno del sindacato dei giocatori ha difeso il numero uno della FIGC in un'intervista all'Ansa: "Se i partiti davvero tengono al calcio italiano, si preoccupino piuttosto di cancellare il decreto crescita, una norma penalizzante nei confronti degli azzurrabili". 

FAGIOLI CHIUDE IL PROFILO INSTAGRAM DOPO LO SFOGO - Dopo il duro sfogo pubblicato sui social, Nicolò Fagioli ha deciso di chiudere il proprio profilo Instagram. Nella serata di martedì 17 ottobre il centrocampista della Juventus aveva infatti lanciato un messaggio in merito alla decisione di patteggiare con la Procura di Torino: "Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l'errore ingenuo che ho fatto. Invece no, sono obbligato a partire con lo schifo che scrivono su di me i giornali, persone solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità... O forse meglio, solo per conquistare due visualizzazioni in più. Presto parlerò". Dopo qualche ora Fagioli ha cancellato il proprio profilo, prendendosi così un periodo di pausa dai social network. 

CORONA: "I GENITORI DI ZANIOLO HANNO PAGATO 120MILA EURO" - Secondo la fonte di Fabrizio Corona, Zaniolo, di fronte ai debiti legati al gioco d’azzardo, avrebbe ricevuto aiuti dai genitori. La madre avrebbe contribuito con 40mila euro, e ci sarebbero stati trasferimenti di denaro dal padre a Milano, ammontanti a 80mila euro, di cui non si conosce il destinatario: “Lo hanno aiutato e si sono fatti intestare l’appartamento a Spezia. La mamma di Zaniolo gli ha dato 40mila euro. La mamma sapeva che il figlio giocava. Io so che ci sono state altre operazioni in cui il padre ha mandato i soldi a Milano, 80mila che il figlio doveva non so a chi”, le parole dell'ex re dei paparazzi. Nonostante queste rivelazioni, come scrive Il Messaggero, attualmente non sembrano emergere aspetti penalmente rilevanti o che possano coinvolgere la giustizia sportiva. 

TONALI, AL NEWCASTLE ARRIVA UN NUOVO CAPO PSICOLOGO - Il Newcastle ha comunicato su Twitter, l'arrivo del dottor Ian Mitchell, che ricoprirà il ruolo di capo psicologo all'interno della società. Scelta presa dal club inglese in seguito alla vicenda scommesse che sta coinvolgendo il centrocampista Sandro Tonali. 

NICOLATO: "DOBBIAMO SENTIRCI TUTTI COLPEVOLI" - "Dobbiamo tutti sentirci colpevoli, dal calcio alla scuola passando per la famiglia, se ragazzi di 20 anni prendono strade sbagliate". A parlare è l'ex commissario tecnico dell'Under 21 Paolo Nicolato che si è espresso in merito al caso scommesse in un'intervista rilasciata al "Corriere dello Sport". L'ex tecnico azzurro si è espresso in merito a quanto accaduto ad alcuni dei suoi ex giocatori, passati per le nazionali giovanili. "Fa male, sono ragazzi a cui voglio bene e che mi hanno dato sempre tanto anche dal punto di vista umano. Oggi va di moda dare sentenze, io spero solo che siano coinvolte meno persone possibile. Dobbiamo farci qualche domanda, interrogando anche quelli della mia generazione. Io vedo attorno a questi ragazzi una grande crisi delle agenzie educative che invece dovrebbero aiutarli. Che insegnamenti diamo? Come spieghiamo il valore del denaro? - ha sottolineato Nicolato -. "Non è una generazione bruciata.  Io vedo più difficoltà nella generazione dei genitori di questi ragazzi. Sono ragazzi soli, che lasciano casa quando sono molto piccoli vivendo un percorso complicato. Non li voglio giustificare, chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma oggi sarebbe troppo semplice puntare il dito solo sugli indagati. Siamo abituati a cercare colpevoli, io preferirei che si cerchi invece la soluzione a un tema generazionale".

LEGALI FAGIOLI: "NICOLO' PATRIMONIO CHE IL CALCIO SAPRÀ RECUPERARE" - "- "Nicolo' è un patrimonio del calcio italiano che, siamo certi, il calcio italiano sapra' recuperare e mettere al centro del suo progetto. È già al lavoro, si allena, continuera' ad allenarsi con determinazione e non vede l'ora di tornare in campo". Cosi' in una nota i legali di Nicolo Fagioli, Luca Ferrari e Armando Simbari, hanno commentato l'accordo raggiunto tra la Procura Federale e il centrocampista della Juventus che ha patteggiato una squalifica di 12 mesi, di cui 5 commutati in prescrizioni alternative. Gli avvocati hanno spiegato come il calciatore bianconero potrebbe diventare "un esempio per i più giovani": "Con l'accordo raggiunto, si chiude la partita della collaborazione attiva con la Procura Figc e ne inizia un'altra, ancora piu' importante per Nicolo', che lo portera' al completo recupero psicofisico e gli consentira' di tornare in campo per confermare il suo immenso talento. Nei prossimi mesi, Nicolo' non solo portera' avanti il piano terapeutico gia' avviato con il dott. Jarre  a cui responsabilmente si e' affidato, ma avra' l'occasione di diventare un punto di riferimento per i tanti giovani che guardano a lui e ai grandi campioni dello sport come esempio da seguire, grazie agli incontri con i centri federali e enti di recupero dalla dipendenza da gioco che verranno definiti di comune accordo e in piena collaborazione con la Figc".

CORONA RITRATTA: "NESSUNO ACCUSA AZMOUN. NOI STIAMO PARLANDO DI LUDOPATIA" - Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi, Fabrizio Corona è tornato al centro dell'attenzione per le accuse rivolte al romanista Sardar Azmoun. Il calciatore romano era tirato in ballo per un video nel quale in tribuna guarda il proprio telefonino, tuttavia l'ex agente fotografico ha smentito qualsiasi accusa nei suoi confronti attraverso un post sulla pagina Instagram di Dillingernews.it. "Nessuno ha accusato Azmoun di essere uno che scommette. Anche se spesso i cavalli e le scommesse vanno di pari passo. Noi stiamo parlando di ludopatia. Questo giocatore è stato pagato 12,5 milioni di euro dalla Roma, non gioca e siede in tribuna. Ma fa impressione il fatto che, invece di guardare la sua squadra impegnata sul campo, guarda... Le corse di cavalli. E come lui decine di altri giovani milionari del pallone, rapiti dallo schermo di uno smartphone: cavalli, black jack, poker. Tutto lecito dal punto di vista penale? In alcuni casi sì, in altri ni in altri ancora no. Ma dal punto di vista morale? Attenti la ludopatia è un problema serio". 

CASO SCOMMESSE, ABODI: "DIMISSIONI GRAVINA? PER DISTRARRE"

 "Dimissioni Gravina? Richiesta per distrarre, la Federazione fa corsi di formazione, poi ci sono le responsabilità delle Leghe che non fanno tutto quello che devono fare, ci sono responsabilità dei club e dei singoli calciatori". Così il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi intervenuto a Radio24, sempre a proposito del caso scommesse che sta coinvolgendo diversi calciatori di Serie A e della Nazionale. "Prima di arrivare alle responsabilità della Figc, dobbiamo analizzare le responsabilità di calciatori, club e Lega", aggiunge.

RETROSCENA FAGIOLI, IL PRIMO BLITZ A MAGGIO

 Il Corriere dello Sport ricostruisce gli ultimi mesi di Nicolò Fagioli per quanto riguarda il caso scommesse. Il primo blitz della polizia è del 23 maggio scorso, il giorno dopo la sentenza con cui la Juventus si è vista assegnare i 10 punti di penalizzazione. Gli inquirenti chiedono conto al centrocampista di un incontro, avvenuto nei giorni precedenti in un bar di Torino, con uno dei sospettati della maxi-inchiesta sulle scommesse condotta da Manuela Pedrotta, pm del gruppo terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico. Fagioli nega il tentativo di estorsione ai suoi danni ma dice tutto sul resto: "Ho scommesso". A quel punto avverte la Juve, si rivolge a due legali e prende contatti con la procura della Figc, chiedendo un’audizione prima ancora che i magistrati di Torino trasmettano gli atti in Federcalcio. A fine maggio racconta la propia storia al procuratore federale Giuseppe Chiné: i soldi gettati al vento (più di 1 milione) e anche il modus operandi del “sistema scommesse” che coinvolge altri colleghi.  Vedi anche Partite truccate e ammonizioni facili: spunta l'ombra della frode sportiva  Calcio Partite truccate e ammonizioni facili: spunta l'ombra della frode sportiva 

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