Slittano al 5 ottobre le controanalisi di Paul Pogba, centrocampista della Juventus risultato positivo al testosterone in seguito a un controllo effettuato il 20 agosto. Il perito nominato dal giocatore è al momento indisponibile, quindi è servito un rinvio rispetto alla data originaria fissata al 20 settembre. Intanto Alessandro Donati, ultimo allenatore di Alex Schwazer, ha attaccato il giocatore affermando come fosse impossibile non sapesse dell'illegalità del prodotto utilizzato.

Alessandro Donati, ultimo allenatore di Alex Schwazer e da sempre strenuo oppositore del doping, ha rilasciato una intervista a Il Fatto Quotidiano trattando anche il caso di Paul Pogba, recentemente risultato positivo al testosterone dopo un controllo antidoping risalente ad agosto. Il centrocampista ha detto di aver assunto un integratore consigliato da un medico, ma Donati non crede a questa tesi. Inoltre, attacca la Wada e la sua gestione della questione antidoping.

"Oggi è impossibile, forse dieci anni fa poteva succedere di non sapere. Nel 2023 c’è una vasta informazione a disposizione degli atleti. Pogba è un calciatore francese, ovvero di un paese che vent’anni fa fu all’avanguardia nella lotta al doping. La Francia aveva un’ottima struttura, ma è stata smantellata in parte dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping. La stessa cosa è accaduta in Italia, dove oltre al laboratorio di Roma, c’erano quelli di Modena, Orbassano, Firenze e Padova. Sono stati chiusi. La Wada ha centralizzato l’attività, preoccupandosi solo dello sport d’élite. Sul piano culturale è un errore gravissimo. Dopo tutto quello che è accaduto oltre vent’anni fa, mi sarei aspettato che professionisti super pagati fossero sottoposti ad analisi interne, anche per evitare errori involontari. Mi sembra incredibile che invece queste misure non siano prese in considerazione da un club come la Juventus."

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