DALLA DANIMARCA

Danimarca, Eriksen: "Sono morto per 5 minuti, ma quanto affetto dai tifosi"

Il centrocampista ex Inter torna a parlare davanti alle telecamere a più di 6 mesi dal malore: "Il mio obiettivo ora è giocare il Mondiale in Qatar"

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© Getty Images

Christian Eriksen torna a parlare davanti alle telecamere per la prima volta da oltre 6 mesi, rompendo un silenzio che durava da prima del malore che lo ha colpito lo scorso 12 giugno, durante la sfida di Euro 2020 tra la sua Danimarca e la Finlandia: "È stato incredibile che la gente abbia sentito il bisogno di scrivermi e mandarmi dei fiori - ha detto l'ex Inter a DRTV, ricordando i momenti trascorsi in ospedale a Copenaghen - Quello che mi è accaduto ha colpito moltissime persone, che hanno sentito il bisogno di farlo sapere a me e alla mia famiglia. Questo mi rende davvero felice".

L'intervista completa andrà in onda solo giovedì, ma Christian ha voluto condividerne uno stralcio per mandare un messaggio ai suoi fan: "Quando ero ricoverato mi dicevano che continuavo a ricevere fiori e mi sembrava strano che qualcuno volesse fare quel gesto perché ero morto per cinque minuti. È stato straordinario, nonché un grande aiuto per me ricevere tutti quegli auguri di pronta guarigione. Molti ancora mi scrivono. Io ho voluto ringraziare tutti quelli che riuscivo a incontrare di persona: i dottori, i miei compagni e le loro famiglie... Ma devo ringraziare anche tutti i tifosi che mi hanno inviato migliaia di lettere ed email o che mi hanno avvicinato per strada, sia in Danimarca sia in Italia. Il supporto che ho ricevuto da ogni parte del mondo mi ha aiutato ad attraversare questo momento".

Poi si è soffermato sul futuro: "Il mio obiettivo è giocare il Mondiale in Qatar. Voglio giocare, questo è stato il mio spirito fin dall'inizio. È un sogno. Che poi venga selezionato è un altro discorso, ma il mio sogno è tornare. Sono sicuro di poterlo fare, perché non mi sento per nulla diverso. Fisicamente sono al meglio della forma, ora voglio giocare a calcio e dimostrare che sono tornato allo stesso livello di prima. Voglio tornare a giocare in nazionale, voglio tornare al Parken. Il mio cuore non è un ostacolo".

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