Chelsea, Morata: "Ero finito in un buco nero, ho chiesto aiuto a uno psicologo"

Lo spagnolo ricorda i momenti più duri: "Nell'ultimo mese ho toccato il fondo, non volevo allenarmi. In estate ho pensato di andare via"

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Può capitare a tutti di sentirsi troppo sotto pressione, di non avere voglia di fare niente, di essere abulici, di non stare bene con se stessi e di prendersela con chiunque. Può capitare anche ai calciatori che hanno appena vinto una Champions League eppure, scontenti, hanno deciso di cambiare per tentare di realizzare un sogno e all'improvviso si sono ritrovati in un incubo, anzi un "buco nero". Lo ha definito così Álvaro Morata riferendosi all'ultima stagione, la prima con la maglia del Chelsea, in particolare verso la fine: "Nell'ultimo mese ho toccato il fondo, ero fuori da dove dovevo essere. Non avevo voglia di andare ad allenarmi né di giocare. Ce l'avevo con tutti. Arbitri, rivali, tifosi. Non ero equilibrato, me ne sono reso conto e ho chiesto aiuto".

A chi? A un professionista, uno psicologo: "Non è facile, non ci vuole una settimana o due per riprenderti. Quando un calciatore sente quella parola si tira indietro, ma io mi sono reso conto che avevo bisogno di aiuto", ha rivelato  in un'intervista ad Abc l'attaccante spagnolo. Che ha spiegato di essere stato vicino a mollare i Blues nell'ultima sessione di calciomercato, quando timidamente lo ha cercato il Milan: “In estate mi sono detto che forse sarebbe stato meglio andarsene dal Chelsea, trovare una squadra dove le pressioni erano di meno. Pensavo che così avrei ritrovato la felicità. Improvvisamente mi sono ritrovato in un buco nero, non mi sentivo amato dai tifosi, la gente mi incontrava per strada e mi diceva di lasciare il Chelsea”.

Poi grazie allo psicologo e alla moglie Alice Campello, che a fine luglio gli ha dato due gemelli, le cose sono cambiate: "Anche noi calciatori siamo degli esseri umani e possiamo avere i nostri momenti difficili, ma adesso sono tornato a sorridere. È tutta questione di testa, è lei che comanda il corpo”. E pazienza se a 26 anni non è stato convocato per Russia 2018: "Ero andato via da Madrid per giocare il Mondiale e non l'ho comunque giocato. Non credo che tornerò a toccare il fondo così, di nuovo. Il passato è il passato, nel futuro sarà più forte di fronte alle avversità", ha detto Morata col sorriso dal ritiro della Roja.

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