I giocatori, si sa, le pensano tutte quando non hanno voglia di restare in una squadra e cercano di farsi vendere. Un'abitudine che anziché passare di  moda diventa sempre più ricca di espedienti e di meccanismi strani. Ousmane Dembelè, attaccante del Barcellona, se la sta giocando in questa maniera perché ha capito che l'avventura in Catalogna sta diventando una specie di incubo. La settimana scorsa ne ha combinate varie: in ritardo di un'ora a un allenamento, si è poi dato malato dimenticandosi di mandare il certificato medico per tempo. Una gastroenterite che ha segnato il punto di rottura praticamente defintivo. Adesso l'ipotesi più probabile è che Dembelè, pagato 105 milioni più 40 di bonus poco più di un anno fa per sostituire Neymar, venga spedito a Liverpool dove il club vicecampione d'Europa è pronto a prenderselo investendo i soldi ricavati dalla cessione di Coutinho, proprio al Barcellona. In questi giorni Moussa Sissoko, agente del giocatore, è stato convocato in Catalogna per parlare di questo tema. Ma c'è una storia che aggiunge colore a questa possibile trattativa di mercato. Dembelè nell'estate del 2017 giocava nel Borussia Dortmund e sapeva benissimo di essere nel mirino del Barcellona. Sapeva anche che il club giallonero stava trasformando la trattativa in un calvario tremendo per le parti in causa. Per manifestare il suo dissenso, l'attaccante francese aveva deciso di maltrattare la casa dove abitava. Il Bild pubblicò foto del giardino dove erano stati accumulati rifiuti di tutti i tipi e dove Dembelè aveva scaraventato dei mobili trattati in maniera abbastanza incivile. Poi tutto venne sistemato con la cessione milionaria al Barcellona. Un piccolo particolare: la casa distrutta in cui abitava Dembelè era di proprietà di Jurgen Klopp, l'allenatore che adesso lo dovrebbe guidare nella nuova avventura al Liverpool. Come minimo il Mago gli chiederà qualche gol come risarcimento.