Niente soldi per i teloni: così l'acqua ha fermato il derby

Il consorzio adibito alla cura del Marassi ha un credito di 2 milioni con Samp e Genoa. E senza quei soldi...

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Non è solo una questione di stadi obsoleti, da rifare da capo a piedi. Non sarebbe una consolazione nemmeno così, ma sarebbe meglio di quel che è. Samp-Genoa, rinviata causa normalissima e prevista pioggia, è soltanto l'ultimo capitolo del "romanzo criminale" del nostro pallone. Sgonfio, come lo descrivono amaramente oggi i giocatori del Parma, o zuppo, annegato per mancanza di teloni protettivi e, di nuovo, mancanza di soldi.

Già, perché al netto di una partita che sarebbe stata probabilmente interrotta comunque in corso d'opera, il peccato originale pare proprio sia stato questo. Che, cioè, il Consorzio adibito alla cura del Marassi non becca soldi da quel dì e, di conseguenza, non può permettersi teloni per coprire il campo o lampade per riscaldarlo. E non è tutto. Al Consorzio sono arrivate infatti anche ingiunzioni di pagamento per le fatture non pagate della fornitura di energia elettrica. Roba da lasciare Marassi anche al buio. Cronache dall'ex campionato più bello del mondo.

Stavolta, fortunatamente, si parla di una cifra non esorbitante, però. Però fermare il derby di Genova per una questione di 2 milioni - i soldi che Samp e Genoa devono appunto al consorzio - fa una certa tenerezza. E molta tristezza. Fatto sta che coreografie e tifo sono rinviate a martedì alle 18.30. Pioggia permettendo, ovviamente. Perché su questo pallone sgonfiato bastano ormai due gocce d'acqua e siamo un po' tutti naufraghi alla deriva.

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