IL CASO

"Barcagate", Bartomeu convoca riunione giocatori 

Il numero uno del Barcellona parlerà con la squadra per rassicurarla dopo le rivelazioni di Cadena Ser

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Non ci sarà solo la riunione del direttivo del Barcellona, ma anche una del presidente Josep Maria Bartomeu con i giocatori, fissata dal massimo dirigente blaugrana per chiarire il caso della società privata I3 Ventures sollevato dalle rivelazioni di Cadena Ser secondo cui il club avrebbe pagato un milioni di euro per diffamare sui social i propri giocatori. Fonti vicine a Bartomeu fanno sapere, secondo quanto riporta 'Mundo Deportivo', che "in nessun momento la società ha voluto screditare i giocatori, perché sono un patrimonio del club".

Oltretutto, la presidenza considera "senza senso" questo tipo di attività. Ecco quindi che Bartomeu ha deciso di riunirsi con i giocatori per tranquillizzarli. Allo stesso tempo il Barça, prossimo rivale del Napoli negli ottavi di Champions, sta studiando quali azioni legali intraprendere per tutelarsi.

Intanto, scrive "Sport", c'è stata lunedì sera una riunione d'emergenza convocata da Bartomeu a cui hanno partecipato l'amministratore delegato del club, Carscar Grau, il capo dell'area della presidenza, Jaume Masferrer e diversi membri del cda, tra i quali Jordi Cardoner e Maria Teixidor.

BARTOMEU: "MAI PAGATO PER SCREDITARE NESSUNO"
"Il Barcellona non ha mai assunto alcuna società per screditare nessun giocatore, ex giocatore, politico, presidente ed ex presidente. È tutto falso. Ci difenderemo, se necessario, di fronte a chi ci accusa. Il Barcellona ha assunto i servizi della società I3 Ventures alla fine del 2017. Ma alla conferma che uno degli account è collegato a quella società (Respeto Y Deporte), questa mattina ci siamo incaricati di risolvere il contratto con I3 Ventures. Alla domanda se abbiamo commissionato servizi di social media per preservare la nostra immagine, la risposta è sì. Alla domanda se abbiamo commissionato compiti atti a screditare le persone, la risposta è no. Perseguiteremo coloro che ci accusano di cio' e ci difenderemo". 

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