LA NOTA

Aic: "Perplessi su decisioni Governo: calciatori discriminati"

"Illogico non consentire ai giocatori di calcio lo svolgimento di allenamenti individuali nei centri sportivi"

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 L'Assocalciatori, in una nota, "manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano". "Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica - si legge - l'idea di far riprendere l'attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti - così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra - lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio". 

"Per il lavoratore sportivo - sottolinea l'Aic - la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; è sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee".

"Rimane l'auspicio - conclude la nota - di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel Dpcm del 26 aprile".

IL MINISTRO SPADAFORA CHIAMA TOMMASI: "NON C'ERANO ALTRE SOLUZIONI"
Dopo la nota dell'Assocalciatori, il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha telefonato al presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, col quale ha avuto una lunga conversazione per chiarirsi in merito al duro comunicato dell'assocalciatori che parla di 'discriminazione' del Governo nei confronti dei giocatori. Spadafora ha spiegato a Tommasi che "non c'era altra scelta rispetto alla differenziazione nella ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadra". La scelta del Governo, ha aggiunto Spadafora, è dovuta alle indicazioni stringenti del comitato tecnico scientico, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone

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