"Chi difende una vita, salva anche chi resta". Questo il claim scelto dalla FIGC per la campagna di sensibilizzazione in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. La campagna della Federazione - a cui ha aderito anche la Serie B Femminile - vede protagonisti i giocatori della Nazionale Nicolò Barella, Bryan Cristante e Guglielmo Vicario e quest'anno vuole affrontare la tematica da un punto di vista diverso: quello, appunto, di chi resta, grazie alla riconoscibilità di tre testimonial. La comunicazione, attraverso le voci dei calciatori azzurri, racconta un dolore condiviso e collettivo, e attiva un senso di responsabilità comune nei confronti di un fenomeno che investe l'intera società. Come ogni anno, la FIGC si schiera a difesa di tutte le donne, stavolta ponendo l'accento anche sulle vittime collaterali di questo orribile crimine. "La libertà e la dignità di una donna non sono negoziabili: sono un diritto, sempre - afferma il presidente della FIGC Gabriele Gravina -. Attraverso percorsi educativi e campagne di sensibilizzazione mirate, coinvolgendo in particolare l'universo maschile, il mondo del calcio intende contribuire alla costruzione di relazioni sicure e di una comunità basata sul rispetto, non sulla paura". "Era la mia compagna di banco. Era la mia vicina di casa. Era mia madre". Barella, Cristante e Vicario sono i volti e le voci di parenti o conoscenti di vittime di femminicidio, perché solo rispettando le donne e la dignità umana si costruisce una società più giusta e più libera. Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha da anni istituito attraverso il numero 1522 un servizio gratuito di pubblica utilità con l'obiettivo di sviluppare un'ampia azione di sistema per l'emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. E la FIGC, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, ribadisce l'invito a comporre il 1522 per le vittime di ogni forma di violenza o stalking.