BASKET

Venezia, il segreto della partenza perfetta: "Allenarsi con il sorriso"

Il presidente dell'Umana Reyer, Federico Casarin, racconta segreti e ambizioni di una stagione 2023/24 cominciata nel migliore dei modi

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Si scrive Umana Reyer, si legge partenza perfetta. Venezia non può essere definita una sorpresa - lo dice la sua storia -, ma il 5 su 5 in avvio di campionato e la testa della classifica con la Virtus è sicuramente qualcosa di inaspettato: "C'è tanto lavoro dall'inizio della stagione - ha rivelato il presidente Federico Casarin ai nostri microfoni. "La voglia di lavorare insieme e di portare ognuno un mattoncino".

I nuovi arrivati di livello come Simms, Tucker e Wiltjer, i confermati Tessitori, Spissu e non solo. Sono loro che giorno dopo giorno portano i mattoncini e costruiscono il muro di Venezia. Grazie anche a un architetto, pluri-campione e dal passato in NBA, di nome Neven Spahija: "Ha cambiato un po' la mentalità, come si suol dire ha aperto un po' più il campo. È un allenatore che non devo scoprire certamente io, ma un allenatore capace che punta come abbiamo visto a far sì che la squadra venga prima del singolo e i risultati in questo momento ci danno soddisfazione".

Quattro scudetti di cui due nelle ultime sette stagioni, l'Eurocup nel 2018 e la Coppa Italia nel 2020, con la chiara volontà di restare competitiva cambiando volto rispetto al passato. Venezia fa dell'ambizione il proprio punto di forza. "Ormai sono 18 anni che c'è l'Umana Reyer, abbiamo sempre pensato di essere protagonisti. Essere protagonisti in campionato e in campo, sappiamo che è molto difficile, ma ci teniamo perché vogliamo regalare soddisfazioni ed emozioni a tutti i nostri partner e i nostri tifosi. Sappiamo che essere protagonisti vuol dire essere anche quindi ci auguriamo il meglio per fare il meglio".

In definitiva, secondo il numero uno dell'Umana Reyer, "la soddisfazione più grande è vedere che quotidianamente la squadra si allena con il sorriso, che tutti hanno il piacere di vedere far bene il compagno, di soffrire in difesa insieme e di essere veramente coinvolti dal primo all'ultimo istante. Questo penso che sia il segnale più grande e la più grande soddisfazione di un club, di un allenatore e di una squadra".

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