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Nba: tutto facile per i Jazz, successo Lakers in volata  

Rockets affondati da Utah, super Kuzma tra i campioni in carica per vincere nel finale. Jokic e Butler trascinano Denver e Miami

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Dopo due sconfitte consecutive, gli Utah Jazz riprendono a marciare in Nba nel ritorno in campo dopo la sosta per l’All-Star Game e stendono in casa Houston, confermando il miglior record della lega. Successo ottenuto dopo due ko di fila anche dai Los Angeles Lakers ai quali serve il miglior Kyle Kuzma stagionale per aver la meglio solo nel finale di Indiana. Bene anche Denver (con un ottimo Jokic), San Antonio e Philadelphia. Butler trascina Miami.

UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 114-99
Sempre più in vetta alla Western Conference, Utah ritrova il successo dopo due sconfitte consecutive e conferma il miglior record della lega (28-9). Già il primo quarto, chiuso sul 36-27 dai Jazz, indirizza la sfida. Sono sei gli uomini in doppia cifra per i padroni di casa: vanno in doppia doppia per punti e rimbalzi Rudy Gobert (14+13, a cui aggiunge 6 stoppate) e Royce O’Neale (10+11). Per Houston si tratta della quindicesima sconfitta di fila: è la striscia negativa più lunga dal 2001. Il protagonista per gli ospiti è Donovan Mitchell, che chiude con 28 punti, 7 rimbalzi e 8 assist. Tira meglio Mike Conley, autore di 20 punti con 8/12 dal campo (3/6 da tre). Il migliore dei Rockets è Kevin Porter Jr. che chiude a quota 27, ma con un pessimo 1/9 da tre; per lui anche 8 assist.

LOS ANGELES LAKERS-INDIANA PACERS 105-100
I Lakers soffrono fino alla fine per riuscire tornare alla vittoria, dopo due ko in fila, in avvio della seconda parte della stagione. Doppia doppia da 18 punti e 10 assist (ma solo 5/13 al tiro) per LeBron James, ma è Kyle Kuzma l’eroe di serata: il n°0 dei gialloviola chiude con 24 punti e 13 rimbalzi una gara decisa dal 34-21 di parziale dei suoi nell’ultimo quarto. Buona prestazione anche dalla panchina per Montrezl Harrell, che tira 8/11 dal campo per 17 punti. Il migliore realizzatore di Indiana è Malcolm Brogdon, che gioca una partita da 29 punti, con un ottimo 12/20 al tiro (4/7 da tre), condita da 7 rimbalzi e 6 assist in 35 minuti sul parquet. Domantas Sabonis va vicino alla tripla doppia chiudendo con 20 punti, 14 rimbalzi e 8 assist.

MEMPHIS GRIZZLIES-DENVER NUGGETS 102-103
Quinto successo consecutivo (e sempre ottenuto in trasferta) per i Denver Nuggets, che ricomincia dove aveva terminato la prima parte di stagione. Neanche a dirlo, ci sono ancora una volta le impronte di Nikola Jokic sulla vittoria contro i Grizzlies: il serbo mette a referto una gara da 28 punti, 15 rimbalzi e 7 assist compresi gli ultimi 5 punti della sua squadra in un finale tiratissimo. I Nuggets reagiscono da squadra alla peggiore prestazione stagionale di Jamal Murray (solo 3 punti con 1/14 al tiro): ne mettono 21 sia Will Barton che uno scatenato Michael Porter Jr., con anche 9 rimbalzi. Decisivo il parziale di 20-7 nel terzo quarto. Niente da fare, quindi, per Memphis, che si ferma solamente ai 20 punti messi a segno sia da Brooks sia da Clarke.

SAN ANTONIO SPURS-ORLANDO MAGIC 104-77
Dal secondo quarto in poi è un dominio Spurs, che vince la sfida contro i Magic nonostante Orlando fosse partita forte con un parziale di 7-0 e avesse chiuso il primo quarto sul +13 (29-16). San Antonio vince la seconda frazione 31-10 e non si guarda più indietro, travolgendo alla fine i Magic con 27 punti di scarto davanti a 3.200 tifosi, presenti per la prima volta in stagione all’AT&T Center. Settima sconfitta consecutiva per Orlando. Il migliore degli Spurs, privi di DeRozan (funerale del padre) e Aldridge (in attesa di trade), è Rudy Gay in uscita dalla panchina con 19 punti. White e Murray ne mettono 17 a testa. Con sette assenti tra infortuni e protocollo Covid, da segnalare per gli ospiti i 26 con 9 rimbalzi di Vucevic. 15 per Dwayne Bacon.

WASHINGTON WIZARDS-PHILADELPHIA 76ERS 101-127
Nella serata vittoriosa a Washington, a preoccupare Philadelphia è l’infortunio al ginocchio di Joel Embiid, autore di 23 punti e 7 rimbalzi, prima di dover lasciare il campo. Per il resto Washington non dà problemi ai Sixers, pur orfani ancora di Ben Simmons: dopo il primo quarto è già +17 e la gara resta sempre in controllo degli uomini di coach Rivers. Ci sono 18 punti a testa dalla panchina sia per Shake Milton sia per Furkan Korkmaz, che ne segna 12 nell’ultimo quarto. Bradley Beal tira bene (8/13) ma poco e alla fine i 19 punti del migliore marcatore Nba non gli bastano neppure per essere il migliore realizzatore della sua squadra, visti i 25 con 8 assist di Russell Westbrook. L’unico altro giocatore in doppia cifra è Robin Lopez, con 10 punti dalla panchina.

CHICAGO BULLS-MIAMI HEAT 90-101
Nona vittoria nelle ultime 10 gare per i Miami Heat, firmata da due dei grandi protagonisti della scorsa stagione. Senza Bam Adebayo (infortunio al ginocchio), brillano infatti Jimmy Butler (28 punti con 8 assist) e Goran Dragic, che firma 20 dei suoi 25 in un ultimo eccitante quarto (anche 8 punti consecutivi in un minuto per lui), vinto da Miami 31-22. Il migliore marcatore dell’incontro è dei padroni di casa, che hanno 30 punti, 6 rimbalzi e 6 assist dal loro All-Star, Zach LaVine, il quale tira benissimo sia dal campo (10/16) sia da tre punti (6/8). Ne aggiunge 20 Lauri Markkannen, con 4 triple a segno, ma l’unico altro giocatore in doppia cifra per coach Billy Donovan è Thaddeus Young dalla panchina con 13 punti. I Bulls pagano anche le 16 palle perse.

NEW ORLEANS PELICANS-CLEVELAND CAVALIERS 116-82
In una gara dominata dai Pelicans ci sono i 51 punti con 20/30 al tiro combinato dei due All-Star: 28 per Brandon Ingram con 11/14, 23 con 9/16 per Zion Williamson. Ci aggiunge 10 punti con un perfetto 5/5 al tiro e 17 rimbalzi Steven Adams. Il parziale dei due quarti di mezzo (59-28) è eloquente e regala la vittoria a New Orleans dopo tre sconfitte consecutive. Dalla panchina arrivano 52 punti, con quattro giocatori che ricevono almeno 20 minuti da coach Van Gundy. Nicolò Melli li sfiora, restando in campo 19 minuti, sfruttandoli al meglio: 8 punti, 6 rimbalzi e 3 assist per lui, tanto da meritarsi un ottimo +14 di plus/minus. I Cavs segnano solo 9 punti in tutto un quarto, il terzo (2/23 al tiro con 1/11 da tre). Il migliore per Cleveland è Collin Sexton con 19 punti.

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