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Nba: quarto successo consecutivo per Denver, stesi i Clippers

Vittoria autorevole per i Nuggets in trasferta contro una diretta concorrente, s’impongono anche Brooklyn e Philadelphia

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Quarta vittoria consecutiva in Nba per Denver e quarto posto dei Lakers a serio rischio nella Western Conference. I Nuggets fanno il colpaccio allo Staples Center contro i Los Angeles Clippers, pur senza il migliore Nikola Jokic. Rimangono invece inalterate le posizioni a Est, con Brooklyn e Philadelphia rispettivamente prima e seconda dopo i successi contro Charlotte e Cleveland. Miami supera Golden State; Atlanta passa all’overtime. Ok Orlando.

afp

LOS ANGELES CLIPPERS-DENVER NUGGETS 94-101

Denver non vuole fermarsi più e allo Staples Center di Los Angeles non solo ottiene il quarto successo consecutivo (e di autorità) contro una diretta concorrente come i Clippers, senza mai andare sotto nel punteggio, ma mette anche pressione al quarto posto a Ovest occupato dai Lakers. Tutto questo nonostante Nikola Jokic questa volta non tocchi la doppia cifra per punti fino a 5:20 dalla fine, chiudendo poi con cifre “normali” da 14 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. I Nuggets, però, danno l’impressione di avere già trovato i propri automatismi dopo l’arrivo dal mercato di Aaron Gordon. Con Jokic in serata no, è Jamal Murray a caricarsi i suoi sulle spalle realizzando 23 punti con 9/18 al tiro, seguito dai 20 di Michael Porter Jr. e i 19 di Will Barton, oltre ai 14 di Gordon per un quintetto tutto in doppia cifra. Altro pesante ko per i Clippers, a cui non servono i 24 punti con 12 rimbalzi di Kawhi Leonard e i 17+8 del rientrante Paul George, alle prese con un piede destro dolorante.

BROOKLYN NETS-CHARLOTTE HORNETS 111-89

Un pazzesco 32-11 inflitto dai Nets agli Hornets decide abbondantemente la sfida già nel primo quarto. Parziale in cui il solo Jeff Green (12 punti con 5/9 al tiro nei primi 12 minuti, finirà a quota 21) fa meglio da solo di tutta la squadra avversaria. La settima vittoria interna consecutiva di Brooklyn arriva grazie a 20 triple a segno (20/45, il 44.4%), con il positivo esordio di LaMarcus Aldridge (11 punti, 9 rimbalzi e 6 assist in quintetto) e un Kyrie Irving vicino alla tripla doppia con 15, 11 rimbalzi e 8 assist. Nessun giocatore di Charlotte fa meglio dei 13 punti della coppia Gordon Hayward-Devonte’ Graham, mentre Terry Rozier si ferma a 12 e sono 11 dalla panchina i punti di Malik Monk. Gli ospiti non riescono mai a uscire dalla fossa in cui precipitano nel primo quarto, quando tirano 4/23 dal campo e finiscono sotto anche di 32 punti nel terzo periodo.

CLEVELAND CAVALIERS-PHILADELPHIA 76ERS 94-114

Cleveland riesce a resistere solamente un tempo contro Philadelphia, che nella ripresa schianta gli avversari 56-38. I due protagonisti arrivano dalla panchina: sono Shake Milton (10/14 al tiro con 5 triple e 27 punti) e Dwight Howard, in doppia doppia (18 con 15 rimbalzi e un solo errore al tiro). Tra i titolari, 5/10 da tre e 19 punti per Seth Curry, mentre si rivela un match da 2/11 al tiro (ma 13 rimbalzi) di Ben Simmons. Quarta sconfitta consecutiva per i Cavs, le cui buone notizie arrivano più dai ritorni in campo: quello di Kevin Love, che chiude con 13 punti in 20 minuti, e quello di Matthew Dellavedova, al debutto stagionale (zero punti ma 5 assist). Il top scorer è Collin Sexton, autore di 24 punti; solo 8 tiri (e 6 punti) per Darius Garland.

MIAMI HEAT-GOLDEN STATE WARRIORS 116-109

Terza vittoria di fila per Miami. Un ex eccellente come Andre Iguodala diventa decisivo nei momenti caldi della partita: i suoi 10 punti, infatti, arrivano tutti nel quarto quarto, quando la gara si decide. Sono 20, sempre in uscita dalla panchina, quelli di Tyler Herro, mentre il debutto di Victor Oladipo (utile in tutto: 6 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi) è altrettanto positivo. Tra i titolari, fanno meglio Duncan Robinson con 21 (e 4 triple) e Jimmy Butler, top scorer a quota 22 con anche 8 assist, 6 rimbalzi e 4 recuperi. Per Golden State l’ultimo ad arrendersi è come al solito Steph Curry, non solo autore di 36 punti con 5/11 da tre e un perfetto 13/13 dalla lunetta, ma anche col suo massimo stagionale a rimbalzo (11). Sono un season-high anche i 16 punti di Draymond Green, che ci aggiunge 10 rimbalzi, 8 assist e 4 recuperi.

SAN ANTONIO SPURS-ATLANTA HAWKS 129-134 2OT

Un match combattutissimo si risolve solo al secondo supplementare. Trae Young aveva avuto il tiro per farla vincere ad Atlanta già nei regolamentari, ma ha sbagliato; rifacendosi poi con gli interessi nei due overtime, durante i quali arrivano 14 dei suoi 28 punti finali per sopperire anche all’assenza dell’infortunato John Collins. La giocata più importante però l’ha realizza sull’ultimo possesso offensivo del secondo OT, quando trova Danilo Gallinari in angolo per la tripla del +4 a 11.8 secondi dalla fine. Per l’azzurro alla fine ci sono 16 punti e 12 rimbalzi in 36 minuti in uscita dalla panchina, con il migliore plus-minus di squadra (+12) e 5/12 al tiro con 2 triple a segno, accompagnando i 28 segnati anche da Clint Capela e Bogdan Bogdanovic, oltre ai 28+12 assist di Young. Sette punti in 22 minuti al debutto per Lou Williams. Per San Antonio, 36 punti con 9 assist di DeMar DeRozan.

NEW ORLEANS PELICANS-ORLANDO MAGIC 110-115 OT

La chiave del successo di Orlando sta nel fatto che i Magic ottengono dalle riserve 65 punti (contro i 26 degli avversari). Wendell Carter Jr., arrivato dai Bulls, chiude in doppia doppia con 21 punti e 12 rimbalzi, 11 anche per Mo Bamba, ma soprattutto 19 punti per Terrence Ross, autentico protagonista nell’overtime con i due canestri decisivi che, nonostante un terrificante 5/25 da tre punti (20%), permettono a Orlando di uscire vincente dalla sfida contro New Orleans. Per i Pelicans, che hanno ancora tante assenze (Zion Williamson, Brandon Ingram e Lonzo Ball), prestazione positiva con i suoi 31 punti per Nickeil Alexander-Walker, con anche 8 assist. Doppia doppia di Josh Hart, che si conferma una delle guardie rimbalziste migliori di tutta la Nba, chiudendo con 14 punti e ben 17 palloni catturati sotto i tabelloni.

DETROIT PISTONS-WASHINGTON WIZARDS 120-91

La sfida tra due delle peggiori squadre della Eastern Conference non ha storia, con Detroit che controlla a piacimento fin dall’inizio toccando anche il +31 nel corso della gara fino alle 29 lunghezze di scarto con cui porta a casa la vittoria. Josh Jackson segnat 19 dei suoi 31 punti (massimo stagionale) nel solo primo tempo chiudendo con numeri estremamente efficienti (13/21 dal campo di cui 4/7 da tre), seguito da sei compagni in doppia cifra tra cui la tripla doppia sfiorata da Mason Plumlee con 13+11+7. Le assenze pesanti di Bradley Beal e Davis Bertans si stanno rivelando insormontabili per gli Wizards, a cui non serve la 18esima tripla doppia stagionale di Russell Westbrook (16 punti, 11 rimbalzi e 12 assist, ma anche 9 palle perse) per rimanere in partita.

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