Nba, playoff: Milwaukee vola in finale a Est, Golden State sul 3-2 con Houston

I Bucks chiudono i conti con Boston grazie alla vittoria per 116-91 in gara-5, i Warriors piegano i Rockets 104-99 ma trattengono il respiro per Durant

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Milwaukee chiude i conti con Boston in gara-5 e stacca il biglietto per le finali di Conference, a Est, dopo 18 anni di assenza. I Bucks, che mandano sette uomini in doppia cifra, si impongono 116-91 al Fiserv Forum. A Ovest, Golden State piega Houston 104-99 alla Oracle Arena e si porta sul 3-2 nella serie. I campioni Nba, però, trattengono il respiro per le condizioni di Durant, uscito dal parquet nel terzo quarto per un problema al polpaccio.

MILWAUKEE BUCKS-BOSTON CELTICS 116-91 (serie 4-1)
Milwaukee torna in finale di Conference dopo 18 anni di assenza. Grazie alla vittoria in gara-5, i Bucks chiudono i conti con i Boston Celtics e conquistano il punto del definitivo 4-1. Al Fiserv Forum, finisce 116-91 per i dominatori della regular season, che calano il poker di vittorie consecutive dopo la sorprendente sconfitta in gara-1. Questa volta, Giannis Antetokounmpo non fa tutto da solo ma è 'solo' uno dei sette uomini in doppia cifra per la squadra di coach Mike Budenholzer. Il 'Greek Freak' gioca comunque la solita partita mostruosa, sfiorando la tripla doppia e chiudendo con uno score di 20 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. A questi, si aggiungono i 19 di Khris Middleton, i 18 di Eric Bledose, i 16 di George Hill e i 10 a testa di Nikola Mirotic, Ersan Ilyasova e Malcolm Brogdon, in uscita dalla panchina. Dopo un primo quarto equilibrato, in cui Boston riesce a limitare il potenziale offensivo dei padroni di casa, Milwaukee prende il largo nella seconda frazione, andando a riposo con un comodo vantaggio in doppia cifra. Il gap si allarga nella ripresa, con i padroni di casa che allungano definitivamente le mani sulla partita e sulla serie nell'ultimo quarto, quando coach Budenholzer rimette sul parquet anche Michael Brogdon, reduce da un brutto infortunio e che potrebbe ricoprire un ruolo fondamentale nelle prossime partite. Per Boston, invece, la corsa si ferma contro una squadra oggettivamente superiore, sia sul piano del gioco, che del talento, come dimostrano i 65 punti di scarto accumulati nel corso delle ultime quattro sfide. In gara-5, i biancoverdi faticano tremendamente in attacco e chiudono con il 31.2% dal campo e il 18% da tre punti (7/39), mandando solo quattro uomini in doppia: decisamente troppo poco per impensierire Milwaukee. Il top-scorer è Kyrie Irving, che ne mette 15, con un solo rimbalzo e un assist, seguito dai 14 punti a testa di Jayson Tatum e Marcus Morris. Ora che la stagione è finita, Boston deve già iniziare a pensare all'off-season in cui dovrà capire le intenzioni del suo numero 11, che il primo luglio sarà free-agent. Riuscire a ri-firmare Irving sarebbe il primo passo per proseguire la propria crescita e puntare a tornare a lottare per il titolo anche nella prossima stagione.

GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 104-99 (serie 3-2)
Una partita dai due volti. I Golden State Warriors prima dominano, poi subiscono la rabbiosa rimonta di Houston, ma alla fine riescono a portare a casa una vittoria fondamentale, che vale il punto del 3-2 nella serie. Alla Oracle Arena, finisce 104-99 per i campioni Nba in carica, che si portano a una sola vittoria dalla quinta finale di Conference negli ultimi cinque anni. Non sono tutte rose e fiori, però, per coach Steve Kerr, visto che sulla Oracle Arena cala letteralmente il gelo nel corso del terzo quarto, quando Kevin Durant è costretto ad abbandonare il parquet per un infortunio, che gli impedisce di ritornare in campo. Considerata la dinamica, per qualche minuto si teme addirittura che possa trattarsi del tendine d'Achille, ma dagli spogliatoi arriva una prima sommaria diagnosi: 'solo' stiramento al polpaccio. Come detto, Golden State scende sul parquet con la giusta determinazione: trascinati dai canestri di KD35, gli Warriors piazzano un break da 19-3, seguito da un secondo da 15-0, che permette di andare al riposo lungo sul comodo +14 (57-43). Al rientro dagli spogliatoi, però, la squadra di coach Mike D'Antoni ha un'altra faccia e, complice l'infortunio di Durant, autore di 20 punti nel solo primo tempo, ricuce le distanze, possesso dopo possesso, portandosi addirittura in parità all'inizio dell'ultima frazione grazie a un parziale da 29-15. Nel momento di massima difficoltà, Golden State si affida ai canestri di Steph Curry e Klay Thompson, che ne mettono 25 e 27 a testa, contribuendo, in un finale punto a punto, a regalare un successo fondamentale per il prosieguo della serie. Dall'altra parte, invece, non basta il solito trentello di James Harden: il 'Barba' chiude con 31 punti e 8 assist, ma non riesce a incidere nell'ultimo quarto, in cui sbaglia qualche conclusione di troppo. A questi, si aggiungono i 19 punti di Eric Gordon e gli 11 (con un pessimo 3/14 dal campo) di uno spento Chris Paul, mai davvero dentro le pieghe di questa serie. Ora, in attesa di capire se e quando rientrerà sul parquet Kevin Durant, la serie torna a Houston dove, al Pepsi Center, i 'Razzi texani' devono necessariamente tornare a decollare per allungare la serie e regalarsi un altro viaggio nella Baia in un match da dentro o fuori non adatto ai deboli di cuore.

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