BASKET

Nba: Oklahoma batte Curry, Denver ko in casa. Minnesota e Boston proseguono in vetta

I Thunder regolano Golden State ai supplementari e vanificano la super-prova di Steph. Sesta vittoria di fila per i Timberwolves

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Nba: Oklahoma batte Curry, Denver ko in casa. Minnesota e Boston proseguono in vetta - foto 1
© afp

Ben tredici gare nella notte dell'Nba e due grandi protagoniste. I Boston Celtics e i Minnesota Timberwolves continuano a guidare l'Eastern e la Western Conference, coi secondi a raggiungere le sei vittorie consecutive sconfiggendo Memphis. Houston espugna Denver, Curry sconfitto da Okc all'overtime. Miami cade contro i Cavs, vincono Dallas e i Kings. Ko Gallinari e Fontecchio, ma non i Magic di Banchero. Brividi per Embiid nel successo dei 76ers. 

BOSTON CELTICS-NEW YORK KNICKS 133-123

Prosegue la marcia dei Boston Celtics, che festeggiano il ritorno in quintetto di Kristaps Porzingis (21 punti) con un'altra vittoria e consolidano il loro primato nell'Eastern Conference. La fuga decisiva di Boston arriva nel secondo quarto (74-65), coi padroni di casa che consolidano il margine nel terzo e infliggono la seconda sconfitta consecutiva ai Knicks, ora settimi a Est (12-9). Il top-scorer è Derrick White, con 30 punti e sei triple a segno che valgono l'imbattibilità al TD Garden di Boston: dieci vittorie su dieci. Chiude a quota 25 Jayson Tatum, mentre Jaylen Brown si fa espellere per due tecnici nel quarto periodo e chiude con 17 punti. Ai Knicks non bastano i 23 di Brunson e Randle, ben supportati da Julius Randle (20), per evitare la sconfitta esterna. 

ORLANDO MAGIC-DETROIT PISTONS 123-91

Troppa Orlando in campo per i Detroit Pistons, che si confermano l'assoluto fanalino di coda dell'Nba con uno score deprimente: due vittorie e 20 sconfitte, con 19 ko consecutivi dopo un avvio incoraggiante. I Pistons vengono travolti già nel secondo quarto (58-44), dopo essersi mantenuti in scia nel primo periodo, e non si riprendono più: i Magic hanno così buon gioco nel superare i trenta punti di margine e mantenere il secondo posto a Est (15-7). Il dominio di Orlando nei rimbalzi (45) si traduce anche in un dominio sul campo, sublimato dalle ottime prove di Franz Wagner (27) e Banchero (24), che trovano in Anthony (16) un'ottima spalla dalla panchina. A Detroit non bastano i 21 punti di Cade Cunningham, che come sempre si ritrova solo a lottare contro i mulini a vento avversari.

DENVER NUGGETS-HOUSTON ROCKETS 106-114

La prima vittoria esterna degli Houston Rockets in questa Nba è di assoluto prestigio, perchè arriva sul campo dei Denver Nuggets, campioni in carica e sin qui imbattuti con uno score di nove vittorie su nove gare interne. Il successo matura nel terzo quarto, con un parziale di 40-26 che sancisce il +18 dei Rockets: Denver effettua una rimonta furibonda, portandosi dal -25 al -7, ma viene ricacciata indietro e subisce il terzo ko consecutivo. Un dato che la fa scivolare al quarto posto, in tandem coi Lakers, nella Western Conference (14-9). Nikola Jokic non basta, nonostante una doppia doppia da 23 punti e 16 rimbalzi: il serbo tira solo a 9/26 e conferma di essere stanco e affaticato, ricevendo supporto dai soli Jamal Murray (21) e Porter Jr. (20). Houston invece ha molte armi nel suo carnet: i migliori sono VanVleet (26) e Jalen Green (25), ma anche Alperen Sengun non sfigura con 17 punti, 10 rimbalzi e 7 assist. Matura così il balzo dei Rockets all'ottavo posto (10-9). 

MEMPHIS GRIZZLIES-MINNESOTA TIMBERWOLVES 103-127

Prosegue la marcia dei Minnesota Timberwolves, che ottengono la loro sesta vittoria consecutiva e consolidano il primato a Ovest (17-4) nonostante debbano fare a meno di Anthony Edwards. Quest'ultimo prova a giocare con un problema all'anca, ma alza bandiera bianca dopo soli quattro minuti, senza che i suoi ne risentano: un terzo quarto da 38-24 vale il +19 sui Grizzlies e indirizza definitivamente la sfida. Memphis mostra tutte le sue fragilità, che l'hanno portata ad essere penultima nella Western Conference con Portland (6-15), e affonda nella ripresa: non bastano i 21 punti di Jaren Jackson e i 16 di Desmond Bane, unici fari della squadra. Passano gli autorevoli T'Wolves, coi 24 punti di Karl Anthony Towns e la prova sontuosa di Gobert: 16 punti e 20 rimbalzi. Sono loro i volti di una squadra che porta sette giocatori in doppia cifra e continua a sognare. 

MIAMI HEAT-CLEVELAND CAVALIERS 99-111

Cleveland si conferma la migliore dell'Nba fuori casa (7-3) ed espugna anche Miami, con Max Strus ad esultare contro la sua ex squadra. Dopo un primo tempo equilibrato (52-53), la vittoria dei Cavaliers matura in una ripresa dominata, con un break di 15-0 a indirizzare definitivamente il match: gli Heat non reagiscono e crollano, scivolando fino alla nona posizione a Est (12-10). La prova è sottotono per tutta la squadra di Spoelstra, nonostante i sei giocatori in doppia cifra sugli otto a referto: i migliori sono infatti Lowry e Richardson (17) dalla panchina, con Butler fermo a quota 16. Numeri che impallidiscono di fronte alla prova di Donovan Mitchell: quest'ultimo indirizza la sfida con 27 punti e 13 rimbalzi, precedendo un ottimo Garland (18). A loro si aggiungono anche gli 11 punti di Strus, che esulta a South Beach con la maglia dei Cavs, che ora sono sesti (13-9) a Est. 

OKLAHOMA CITY THUNDER-GOLDEN STATE WARRIORS 138-136 dts

Partita spettacolare a Oklahoma, dove i Golden State Warriors cadono solo nell'extratime e sfruttano nel migliore dei modi le 29 palle perse dalla formazione allenata da Steve Kerr. Il ribaltone dei Thunder avviene nel terzo quarto (33-22 il parziale), ma i Warriors lottano e portano tutti ai supplementari pareggiando sul 118-118. Qui succede di tutto, con un parziale da record di 20-18 e l'eccellente difesa di Dort ad evitare che Steph Curry indirizzi definitivamente la sfida. La stella di Golden State chiude con 34 punti, dieci dei quali nell'extratime, e un totale di sei rimbalzi e tre assist per i Warriors: Kuminga (24) e Klay Thompson (22) sono i migliori di una squadra che ne porta sette in doppia cifra, ma scivola fino all'11a piazza a Ovest (10-12). Si riporta al secondo posto nella Western Conference, invece, Okc (14-7): il trascinatore è sempre Shai Gilgeous-Alexander, che raggiunge quota 38 punti non segnando mai da tre e trovando solo otto liberi, con un ottimo 15/30 da due. Alle sue spalle, sono decisivi i 28 punti di Jalen Williams e i 21 di Chet Holmgren per chiudere la sfida. 

PHILADELPHIA 76ERS-ATLANTA HAWKS 125-114

Gli Hawks arrivano a Philadelphia senza Trae Young e crollano nonostante il tentatyivo di rimonta maturato in un sontuoso secondo quarto (27-45): decisivo un parziale da 13-0 nell'ultimo periodo, nel quale i Sixers tremano per la caduta di Joel Embiid. L'Mvp della scorsa stagfione ha un cedimento, ma si rialza zoppicando e trascina i suoi al successo con un'altra prova d'autore: 38 punti e 14 rimbalzi nel suo match, che lo vede segnare più della metà dei punti dei suoi insieme al fido scudiero Tyrese Maxey (30). Ad Atlanta non bastano i 24 punti di Hunter, seguiti dai 20 di Bogdanovic e Dejounte Murray nel tabellino. Gli Hawks scivolano così al 10° posto nell'Eastern Conference (9-12) col terzo ko consecutivo, mentre i Sixers risalgono al quarto (14-7). 

PHOENIX SUNS-SACRAMENTO KINGS 106-114

Senza Durant e Beal non c'è gioia per i Phoenix Suns, che si fanno dominare al rientro in campo dopo la sosta di metà gara e affondano con un parziale di 12-33, che indirizza definitivamente la gara a favore dei Sacramento Kings. Questi ultimi risalgono al sesto posto a Ovest (12-8), davanti proprio ai Suns (12-10), con un assoluto trascinatore: De'Aaron Fox è imprendibile e segna 34 punti, a cui aggiunge quattro rimbalzi e sette assist. Oltre alla sontuosa gara del playmaker, i Kings trovano la doppia doppia di Sabonis da 15 punti e 17 rimbalzi e un'ottima gara da Vezenkov: 14 punti per l'ex Olympiacos. Numeri che bastano per sconfiggere una Phoenix che si aggrappa al solo Booker: l'unico rimasto dei Big Three arriva fino a 28 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, ma affonda come tutti i compagni nel deludente finale. E non riesce a trascinare i suoi, nonostante le buone gare di Eric Gordon (19) e Nurkic (15). 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-DALLAS MAVERICKS 112-125

I Dallas Mavericks maturano un prezioso successo esterno a Portland, in una gara che li vede volare subito sul +15 e poi gestirsi per il resto della gara, fino all'accelerazione definitiva nell'ultimo quarto e alla vittoria col punteggio di 125-112. Non bastano, ai Blazers, i 30 punti di Anfernee Simons e i 24 di Shaedon Sharpe, in una prova che vede Scoot Henderson chiudere con dieci punti e un misero 4/17 dal campo. Sono i Mavs a trionfare con la doppia doppia da 32 punti e 10 assist di Nikola Jokic, che mette a referto anche sei rimbalzi e trascina i suoi. Alle sue spalle, in una Dallas che porta sei giocatori in doppia cifra, brillano Exum (23) e Hardaway (20). I Mavs salgono così al terzo posto a Ovest (13-8), Portland è penultima coi Grizzlies (6-15). 

CHARLOTTE HORNETS-TORONTO RAPTORS 119-116

L'assenza di LaMelo Ball non ferma gli Hornets, che vincono una gara che li vede sfiorare il 56% dal campo e il 52% da tre punti, ma soprattutto chiudere col 90% ai liberi. Il risultato è una grande gara di squadra, che culmina in un successo più risicato di quanto Charlotte avrebbe meritato: sopra di tredici nell'ultimo quarto, gli Hornets si fanno infatti rimontare e scivolano sul -5, prima di dare il colpo di coda finale e mettere la settima vittoria a referto. Il migliore dei suoi è Hayward con 24 punti, precedendo Miles Bridges (22) e Rozier, con 21 punti e 13 assist, mentre Miller chiude a quota 20. Numeri e prestazioni che annichiliscono i Raptors: non bastano la tripla doppia di Scottie Barnes da 31 punti, 10 rimbalzi e 10 assist e i 25 punti di Siakam per evitare il ko. Toronto è ora 11a a Est (9-13) dopo tre sconfitte consecutive e cinque ko nelle ultime sei, Charlotte insegue due posizioni più sotto (7-13). 

BROOKLYN NETS-WASHINGTON WIZARDS 124-97

Sesta vittoria nelle ultime sette e terzo successo di fila per i Brooklyn Nets, che sembrano aver allontanato il loro momento difficile e regolano la pratica-Washington in un amen: basta un terzo quarto da 40-24 per avere la meglio su Gallinari e compagni, che subiscono il quarto ko di fila e hanno vinto solo una delle ultime dieci gare. Il trascinatore è Mikal Bridges, che chiude con 21 punti ed è il volto di una squadra che porta sei giocatori in doppia cifra: doppia doppia per Claxton (12 punti e 15 rimbalzi) e Sharpe (15+11). Ai Wizards non bastano i 17 punti di Kuzma e i 15 di Avdija, nell'ennesima gara chiusa sotto i cento punti. Delude anche Danilo Gallinari, che non vede entrare il tiro da fuori (0/5) e chiude con soli quattro punti, due rimbalzi e un assist in 19'. Numeri che sono emblematici della situazione dei suoi, penultimi a Est (3-18). I Nets invece risalgono fino all'ottavo posto (12-9).  

UTAH JAZZ-LOS ANGELES CLIPPERS 103-117

I Clippers dominano a Salt Lake City ed escono vittoriosi dal campo dei Jazz, con un successo comodo e mai in discussione: decisivo il +13 di metà gara per infliggere la quindicesima sconfitta stagionale a Utah, sempre priva di Markkanen e sempre con Fontecchio in quintetto. L'azzurro chiude con 8 punti e due rimbalzi in mezz'ora, in una squadra complessivamente sottotono: i 20 punti e 13 rimbalzi di John Collins non bastano per evitare una sconfitta che consolida il 12° posto dei Jazz (7-15). Nei Clippers invece brilla la ritrovata stella di Kawhi Leonard, che mette a referto il suo season high con 41 punti e un totale di 14/23 dal campo e 6/8 da tre. Numeri che spiccano in una Los Angeles che porta sei giocatori in doppia cifra su otto: i migliori dopo l'ex Spurs sono George (20) e Zubac, che chiude con 18 punti e 12 rimbalzi. I Clippers risalgono così fino al nono posto a Ovest (11-10), trovando la terza vittoria consecutiva. 

SAN ANTONIO SPURS-CHICAGO BULLS 112-121

Non basta un grande Wembanyama per evitare la 16a sconfitta consecutiva degli Spurs, con San Antonio che va ad eguagliare il suo record negativo di franchigia e resta ultimissima nella Western Conference (3-18). Il gioiello francese chiude a quota 21 punti e mette a referto anche venti rimbalzi in una delle sue migliori serate dell'Nba, ma assiste al tracollo dei suoi nella ripresa: il parziale da 35-20 nel terzo quarto e un ultimo periodo sottotono mandano ko gli Spurs nonostante i sei giocatori in doppia cifra e le buone gare di Keldon Johnson (20) e Jones (18). Passano i Chicago Bulls, che hanno in Coby White (24) il loro top-scorer: lo seguono Vucevic, che chiude con 21 punti e 16 rimbalzi, e un DeRozan in doppia doppia con 20 punti e 10 rimbalzi, a cui aggiunge sei assist. Uno dei beneficiari è Patrick Williams, che chiude a sua volta con 20 punti in una Chicago da 13/28 da tre. i Bulls risalgono così al 12° posto a Est (9-14). 

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